mercoledì 17 novembre 2010

Corsico - Risposta della Sindaca alla Lettera - Contro la Civica solo note stonate

Egr. Roberto Silvestrini,
     
ho letto la sua lettera e le sue proposte sulla nostra Scuola civica di musica. Un intervento dal quale traspare una contraddizione di fondo: da una parte si riconosce che la Civica di Corsico è un'eccellenza pubblica, ma dall'altra si propone di metterla sul mercato.
Le dico subito che per noi la cultura non è in vendita. Non condividiamo, anzi contrastiamo, con ogni mezzo possibile, il metodo Tremonti, che consideriamo miope e con il respiro corto...


Desidero chiarire a lei, come a tutti coloro che condividono il suo pensiero, che come sindaca di centrosinistra ritengo vi siano dei valori che non debbano essere, in alcun modo, svenduti e occorre avere il coraggio di fare delle scelte. Assumersi delle responsabilità, quelle alle quali sono venuti meno, per esempio, i ministri ai Beni culturali e all’Istruzione.
     
Sono sotto gli occhi di tutti i disastri provocati dall’immobilismo dei rappresentanti del governo di centrodestra Bondi e Gelmini, che avallano decisioni concentrate solo sui tagli e per nulla sullo sviluppo, cancellando qualunque tipo di sogno e di prospettiva alle giovani generazioni.
     
Nei giorni scorsi il direttore artistico Stephan Lissner del Teatro alla Scala di Milano metteva in evidenza un aspetto che condivido in pieno: la Cina potrà, prima o poi, arrivare a costruire automobili come quelle prodotte dalla Bmw o dalla Fiat ma "non riuscirà mai comprare o riprodurre: la cultura, il passato, il patrimonio di un paese, che appartiene ai suoi cittadini e che nessuno potrà mai vendere. Oggi in Italia, in un momento di difficoltà economica, non solo non si protegge, ma quasi si rifiuta questo bene che si chiama storia, musica, pittura, letteratura. È grave, pericoloso, che un paese perda il rapporto con le sue radici; rischia di ammalarsi".
     
E noi non vogliamo che Corsico si ammali. Vogliamo salvaguardare le nostre eccellenze che sono e devono rimanere patrimonio di tutti e quindi pubbliche.
La Scuola civica di musica non è un grammofono, un semplice strumento di divulgazione, ma è un centro che fa formazione e promuove cultura. Forma giovani per dare loro competenze che serviranno anche per il futuro, quando dovranno affrontare il mondo del lavoro.
     
Comunque siamo impegnati con nuovi progetti per incrementare le entrate e diminuire le spese di funzionamento.
     
Cordialmente

Maria Ferrucci
Sindaca

A questo link la lettera inviataci dal sig. Silvestrini

1 commento:

  1. Non c'è dissenso sui pricipi e valori essenziali della cultura. Non ho mai scritto e pensato che si debba svendere al mercato la Scuola.
    In questo caso la Fondazione potrebbe essere gestita e coordinata da varie Amministrazioni del nostro territorio. Come le Biblioteche.

    Credo che tutti siamo interessati ai fatti e ai risultati. Mi auguro che l'impegno assunto nell'ultima frase dell'articolo venga mantenuto.

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