venerdì 19 novembre 2010

Italia: imprese super tassate e stipendi tra i più bassi

In Italia le tasse complessive che gravano sulle imprese assorbono il 68,6% del profitto: un livello del 50 per cento superiore alla media europea, che e' del 44,3%. E' quanto emerge dallo lo studio "Paying Taxes 2011" elaborato dalla Banca Mondiale assieme alla societa' di consulenza PricewaterhouseCoopers (PwC) e che ha preso in esame 183 paesi, valutando il peso di tributi nazionali e locali e dei contributi sociali sull'attivita' delle imprese.
In particolare, in Italia il peso dei contributi sociali e del Tfr pesa per i 2/3 del TTR (Total Tax Rate), mentre il resto e' suddiviso fra Ires e Irap. A livello mondiale, invece, il TTR e' del 47,8%...
 

Come se non bastasse la burocrazia rende difficile la vita alle nostre imprese che, per pagare tutte le tasse, impiegano 285 ore l'anno, posizionandosi al 123 posto della classifica mondiale. Anche qui il confronto con la media europea (di 60 ore piu' bassa) e' impietoso, mentre il record della semplificazione fiscale va al Lussembrugo dove ogni anno gli adempimenti fiscali richiedono 59 ore di lavoro.

In Europa solo cinque Paesi hanno meccanismi più complicati. A conti fatti, senza contare le notti, un'azienda italiana impiega mediamente quasi 24 giorni per essere in regola con tutti i pagamenti all'erario e agli istituti di previdenza.
E non va certo meglio per i lavoratori. Il 'Rapporto Italia 2010', un'analisi sullo stato della politica, dell'economia e della società italiana, redatto dall'Eurispes, come avviene ogni anno, mostra la situazione italiana degli stipendi lavorativi.

Nella classifica Ocse, si collocano tra i primi dieci: Corea del Sud (39.931 dollari), Regno Unito (38.147), Svizzera (36.063), Lussemburgo (36.035), Giappone (34.445), Norvegia (33.413), Australia (31.762), Irlanda (31.337), Paesi Bassi (30.796) e Usa (30.774).
Mentre l'Italia, con 21.374 dollari (poco più di 14.700 €), occupa la ventitreesima posizione, collocandosi dopo quegli altri paesi europei con retribuzioni nette annue che si aggirano in media intorno ai 25mila dollari, tra i quali: Germania (29.570), Francia (26.010), Spagna (24.632).
L'Italia supera solo: Portogallo (19.150), Repubblica Ceca (14.540), Turchia (13.849), Polonia (13.010), Slovacchia (11.716), Ungheria (10.332) e Messico (9.716).

Volendo fare un paragone con gli altri cittadini europei, il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è inferiore del 44% rispetto al dipendente inglese, guadagna il 32% in meno di quello irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 19% in meno di un greco, il 18% in meno del cittadino francese e il 14% in meno di quello spagnolo. 

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