Chi ben comincia è a metà dell’opera, dice il proverbio. Tutta in salita, invece, la strada per la nuova Giunta comunale di Trezzano che, alla prima seduta utile martedì 21 giugno, ha visto il Consiglio comunale non raggiungere il numero legale col risultato di rimandare (al 28 giugno) la discussione e l’approvazione del Bilancio consuntivo.
Non prima, tuttavia, della surroga dei consiglieri divenuti assessori e degli interventi di maggioranza e opposizione sulla nuova squadra di Giorgio Tomasino.
Pasini e Portaluppi al posto di Sciumbata e Rossetto per il Pdl, Danesi a sostituire Catania tra le fila di Trezzano Oltre, la lista civica prima all’opposizione, oggi – come in tanti avevano previsto – in seno alla maggioranza con l’ex candidato sindaco ad assumere la delega al Bilancio. Un “tradimento” del mandato degli elettori, secondo Bottero del Pd, un “ritorno all’ovile” per il collega Guastalla che ha ricordato il passato pidiellino di Catania: “Quel che stupisce”, ha dichiarato però il democratico Guastalla, “è che l’intero movimento di Trezzano Oltre abbia deciso di schierarsi a destra”...
Una decisione presa per senso di responsabilità, invece, secondo TO, come si legge sul sito della lista: “L’azzeramento della Giunta attuato dal Sindaco ha tracciato un confine netto tra il periodo precedente, caratterizzato dall’immobilismo dell’amministrazione ed una stagione nuova, nella quale confidiamo di trovare spazi adeguati per un reale servizio ai cittadini; ne consegue che riteniamo vi siano oggi le premesse per poter avviare una fase politica fondata sul confronto e sulle azioni urgenti da porre in atto per il bene di Trezzano. Quanto accaduto negli ultimi mesi non lasciava molte alternative: continuare ad assistere dai banchi dell’opposizione alla situazione di stallo venutasi a creare; attendere nuove elezioni sapendo che saremmo dovuti passare da un’amministrazione commissariata; prendere in considerazione l’opportunità di un impegno diretto nel governo della città”.
Ma le critiche dell’opposizione hanno colpito anche il primo cittadino, accusato di fallimento: a lui, infatti, si deve la scelta della squadra di governo. E la precedente, evidentemente, non si è rivelata all’altezza, tanto che nessuno degli assessori nominati l’anno scorso, è stato confermato.
“Il sindaco ha rinnovato la sua compagnia per togliersi dai piedi qualche personaggio troppo, diciamo, impegnativo”, ha commentato Nino Russo (Pd). “Ed ecco il primo segno concreto del fallimento di questa impresa sociale e politica che è l’alleanza Pdl-Lega. Nulla di nuovo”.
E a tradire ancora problemi all’interno della maggioranza non sono mancati anche gli interventi di alcuni consiglieri del Pdl (Giuseppe Amato e Francesco Russomanno) che hanno praticamente disconosciuto le scelte del loro sindaco.
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