lunedì 20 giugno 2011

BUCCINASCO - Lettera - “Su Cereda avete già emesso una sentenza” (e replica)


All’att.ne del Condirettore Fulvio Scova 

Le Sue Prigioni numero 21 del 27/05/2011 
Io non lo conosco bene, ma non mi sembra che c’erano voci in giro che Buccinasco era amministrata da un sindaco delinquente. Voi giornalisti l’avete già condannato. In più, gioire per un avversario politico INCENSURATO finito in galera, è peggio.
Il peggior delinquente recidivo sarebbe ai domiciliari...  



Mi convince sempre di più  che non vorrei essere governato da gente che pensa di eliminare così gli avversari politici come succedeva in passato in stati comunisti o in dittature sudamericane (o magari come succede oggi).  
Sono pronto a scommettere che fra qualche mese il povero Cereda, ormai una nullità politica e una famiglia distrutta, avrà un trafiletto in ultima pagina in cui si dirà che viene assolto perché il fatto non sussiste.  
Se avete ancora una dignità impegnatevi sin d’ora a scriverlo in prima pagina a caratteri cubitali con le Vostre scuse.  
Saluti.  

Paolo Conigliello 

La Replica
Nel commentare la lettera di Loris Cereda ho sottolineato come questa contenesse una fase di attacco (alla magistratura e al sistema giudiziario nel suo insieme) a mio parere avventata e discutibile proprio perché appartenente al regno delle opinioni e per sua natura appunto opinabile. 

Ben più solida mi era parsa la sua difesa tecnica, proprio a proposito della carcerazione preventiva e credo di averlo scritto a chiare lettere (chiare per chi le vuole leggere ovviamente). I miei personali rapporti con l’ex sindaco sono stati sempre improntati a reciproca schiettezza, stante che su molte cose dissentivamo, e  stima, e tali resteranno in qualunque modo la sua vicenda si concluda: dissentirò se i suoi comportamenti saranno dimostrati condannabili, approverò se non saranno tali. 

Detto questo mi chiedo dove lei abbia letto nelle mie parole una sorta di sentenza preventiva, a meno che naturalmente lei non legga con gli occhiali del pregiudizio. Gli stessi che le hanno impedito di prendere atto del fatto che la traversia giudiziaria di Cereda non è certo partita da atti derivanti dalle forze politiche a lui contrarie. Anzi, a quel che si sa e si dice, pare proprio l’opposto, ma anche questo sarà chiarito in via giudiziaria. Naturalmente, non c’è nessun bisogno che mi impegni la cosa è per me scontata, se sarà giudicato innocente in tutto e per tutto non solo pubblicherò la notizia a caratteri cubitali ma darò largo spazio al suo racconto e alle sue opinioni in merito, come giusto che sia e come mi auguro possa essere in futuro. 

Altrettanto naturalmente non mi scuserò di un bel nulla perché di nulla mi devo scusare.
Più in generale le consiglierei di usare un linguaggio meno aggressivo e più mite, il che, tra l’altro, farebbe anche onore a ciò che il suo stesso cognome evoca e che il suo stile tradisce.

Fulvio Scova

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