Rispedisce le critiche al mittente Fabio Raimondo, giovane genitore ed esponente provinciale del Pdl, promotore nei giorni scorsi di una petizione contro la vendita del nido di via Garibaldi ma anche di una campagna contro l’aumento delle tariffe.
Il sindaco D’Avanzo ha accusato la minoranza di fare “speculazione fine a se stessa, dimenticando un principio di equità”. Se per alcuni, pochi, ci sarà una riduzione dei costi, molte famiglie dovranno pagare quasi 300 euro in più ogni mese, una cifra molto alta anche per chi ha un reddito Isee di 23 mila euro.
“Con questi aumenti”, accusa Raimondo, “Cesano si conferma il Comune con i servizi alla persona più costosi del nostro territorio”...
“Se due ragazzi lavorano e hanno anche un mutuo dovranno comunque pagare la tariffa massima, quasi 700 euro per il tempo pieno, e non potranno permettersela: questo costringerà uno dei due genitori, ossia la donna, a rinunciare al lavoro”. E andrà ancora peggio per chi lavora a progetto e ha quindi meno tutele.
Raimondo chiede infine provocatoriamente quale sia il ruolo dell'Amministrazione cesanese all’interno del Piano di Zona: “Quali risultati ha portato a casafino ad oggi, a parte due soli posti in nidi convenzionati?”.
un vero populista...
RispondiEliminaCome mai parla Raimondo junior? Che titolo ha per parlare se nemmeno fa il consigliere a Cesano?
RispondiEliminaRaimondo ha ragione, io sono papà di 2 bambini, il più grande ha appena terminato il nido, pagavo 520 euro al mese ed era già un sacrificio notevole. Per la piccolina che dovrebbe iniziare il nido a settembre mi hanno chiesto 680 euro al mese. Lavoriamo in 2 e abbiamo il mutuo per la casa dove viviamo (2 locali con 2 bambini!), ditemi voi come posso farcela? Mia moglie rinuncerà al proprio lavoro e terrà a casa la piccola.
RispondiEliminaPerchè solo i consiglieri hanno diritto di critica?
RispondiEliminaRaimondo ottimo intervento!
ma scusate c'è qualcuno che riesce a giustificare l'aumento delle rette???
RispondiEliminaci vuole coraggio!
chi governa la città dovrebbe imparare a stare di più tra la gente, ascoltarne i problemi, dare risposte (almeno tentare)..
sì, il governo nazionale ci penalizza proprio...
RispondiEliminaComunicato stampa
RispondiEliminaCesano Boscone (29 giugno 2011) – Una famiglia con un reddito Isee di poco superiore ai 13.000 euro e un bimbo all'asilo nido, tempo parziale, dal prossimo anno scolastico pagherà il 13% in meno sulla tariffa mensile. Riduzioni anche se frequenta il tempo pieno o quello prolungato. Sono inoltre confermate riduzioni del 30% per assenze superiori a venti giorni, che salgono al 40% se sono due i bimbi frequentanti. Sono questi solo alcuni esempi del nuovo sistema di tariffazione deciso dalla Giunta comunale.
“Un meccanismo che riteniamo molto più equo – sottolinea il sindaco Vincenzo D'Avanzo – che incide molto poco sul carico fiscale delle famiglie e quindi sulle entrate per l'ente”. Si parla, infatti, per il nido di appena 12.000 euro in più rispetto al 2010, che equivale allo 0.03%.
Modificato anche il criterio di calcolo per le tariffe della refezione. È stata, infatti, abolita la quota fissa mensile e si pagherà solo in funzione dell'effettiva presenza, quindi anche in questo caso ci sarà, considerando la media delle assenze degli alunni, una riduzione rispetto all'anno scolastico appena concluso.
Quali sono le anomalie risolte con il nuovo meccanismo? Sono principalmente due. Fino all'anno scorso, il costo sostenuto dal Comune per erogare servizi a domanda individuale soggetti a Isee, circa un milione di euro, andava soltanto per il 32% a favore dei redditi più bassi (il 68% era a favore di tutti). Con il nuovo sistema, invece, l’86% viene destinato a favore dei redditi più bassi, mentre il 14 % è a favore di tutti.
La seconda anomalia che si verificava con l'applicazione delle fasce Isee, era la mancanza di differenza tra chi aveva un reddito Isee di poco superiore a 13.000 euro (reddito di circa 35.000 euro annui) e chi ne aveva uno superiore, anche di 100.000 euro. Per entrambi la tariffa applicata era identica.
“Oggi non è più così – sottolinea il sindaco – in quanto se una famiglia ha un reddito Isee di 1000 euro pagherà per un pasto, che costa 6,30 euro, 50 centesimi e solo chi dichiarerà un Isee di 15.000 euro o superiore pagherà la tariffa piena”.
Cambia anche il criterio per la prima fascia degli asili nido. “Su questo la minoranza che ha raccolto le firme – dice il sindaco – sta facendo speculazione fine a se stessa, dimenticando un principio di equità. Se per iscriversi è obbligatorio che entrambi i genitori lavorino, è possibile che il 30% degli utenti non pagasse nulla a fronte di un costo, per il tempo pieno, di 855 euro mensili a bambino? Noi invece riteniamo che almeno 270 euro debbano essere versati, arrivando a un costo massimo di 680 euro per il tempo pieno, comunque più basso rispetto al costo effettivo, in coerenza con le politiche rivolte alle famiglie adottate dall’Amministrazione”.
È possibile trovare sul sito internet del Comune, per garantire la massima trasparenza possibile, la delibera n. 50 del 13 maggio scorso, con tutte le tariffe dei servizi comunali. Qui c'è anche lo schema per individuare il costo del servizio in base al reddito Isee che, rispetto agli anni passati, sicuramente conviene presentare.
Per visualizzare le tariffe clicca qui.
Ufficio stampa Comune di Cesano Boscone
lo vadano a raccontare a chi dovrà ritirare i propri bimbi dagli asili!!!!
RispondiEliminalo sanno come si calcola l'isee??? basta avere un mutuo da pagare (quindi una casa di proprietà) e due stipendi normali che schizza subito alle stelle!!
680 euro al mese sarebbe una tariffa in "coerenza con le politiche rivolte alle famiglie"? ragazzi che coraggio..
com'è che in questo caso le firme raccolte tra i genitori sono "speculazione" e quando invece le raccoglie la sinistra sono un eccezionale esercizio di democrazia???? mahh..