martedì 14 giugno 2011

Ma che senso ha il voto degli italiani all’estero in un referendum nazionale?

La massiccia affluenza degli elettori ha risolto il problema, ma il rischio che il conteggio dei voti degli italiani all’estero vanificasse il quorum c’è comunque stato. Ma ha senso che un residente all’estero voti in un referendum che ha ripercussioni esclusivamente nazionali? Qui non si tratta di un voto per la politica nazionale dello Stato italiano che potrebbe avere riflessi anche sulla vita dei nostri connazionali espatriati (si pensi solo alla politica estera e a quella economica) ma di risposte specifiche a quesiti che riguardano esclusivamente chi vive in Italia. E’ giusto che un italiano che sta a Toronto, Sidney o Zurigo decida se l’acqua che noi beviamo in Italia debba essere pubblica o privata?... 


E’ giusto che un italiano che sta a Toronto, Sidney o Zurigo decida se noi che stiamo in Italia dobbiamo o meno costruire centrali nucleari? E’ giusto in definitiva che milioni di elettori abbiano il diritto di esprimersi su questioni che non li riguardano minimamente? 

Se una nuova strada in progetto attraversasse gli abitati di Corsico e Buccinasco, tanto per fare un esempio localistico, sarebbe giusto che gli abitanti di entrambe le località si esprimessero in merito, ma riterreste giusto che i cittadini di Corsico si esprimessero sull’opportunità o meno che gli abitanti di Buccinasco mettano gerani nei fiori dei loro balconi?

1 commento:

  1. Un suggerimento all'autore dell'articolo: estendere l'analisi all'aspetto finanziario.

    E' corretto che chi né vive in Italia, né ci paga le tasse possa avere un ruolo decisivo nello scegliere come e da chi dobbiamo essere amministrati ?

    Perché invece uno straniero che vive in Italia da decenni, e paga qui le tasse, non ha diritto ad essere rappresentato in Parlamento ?

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