mercoledì 29 giugno 2011

CESANO - Bilancio: serata burrascosa, il sì arriva di notte


Dalle 19 alle 2. Per tante mamme dalle 18, in tante infatti si sono 
ritrovate insieme ai propri bambini nel cortile di Villa Marazzi ad attendere l’arrivo dei consiglieri e accoglierli con il chiasso e l’allegria che esprimeva però il disagio di tante famiglie preoccupate per la sorte di servizi essenziali come il nido (c’era anche qualcuna tra le 70 escluse dalle graduatorie).

Sette ore di Consiglio comunale per approvare un bilancio di previsione sofferto e discusso, tra urla, insulti e un pubblico che così numeroso e arrabbiato non si era forse mai visto. Un bilancio che rischiava di far cadere l’Amministrazione – tra emendamenti e mozioni presentati anche dal Partito democratico che sino alla fine non aveva la certezza di un voto unanime nemmeno all’interno del proprio gruppo tanto meno degli alleati – e invece è stato approvato a tarda notte dall’intera maggioranza... 
I consiglieri hanno approvato i due auto emendamenti proposti da sindaco e Giunta, D’Avanzo ha votato la mozione e l’emendamento del Pd. Le proposte dell’opposizione invece sono state bocciate. In particolare l’emendamento al bilancio – che si proponeva di “sanare lo squilibrio della parte corrente del bilancio 2011 che ammonta complessivamente a 990 mila euro” – è stato discusso e votato, ma in realtà era stato giudicato inammissibile dai revisori: un’occasione persa da parte di chi si propone come alternativa al centro sinistra cesanese e nonostante la mobilitazione delle scorse settimane di Pdl e La Svolta. 

I primi, però, a contrastare le proposte della Giunta per il Bilancio sono stati i consiglieri del Partito democratico e proprio loro, pur tra le critiche di opposizione e cittadini, hanno ottenuto quel che chiedevano: il parco di via Goldoni e l’asilo di via Garibaldi sono salvi. 
Almeno per ora. È stato chiarito infatti che per l’area verde si procederà ad una riqualificazione e non sarà venduta, ma il sindaco e il neo assessore al Bilancio Giovanni Bianco dovranno recuperare in qualche modo la cifra di 1 milione e 400 mila euro, entrata prevista dall’alienazione del parco, e c’è da chiedersi se quest’anno il Comune riuscirà a rispettare il patto di stabilità.

Per il nido “La Coccinella” la vendita è subordinata, “ovviamente”, come ha specificato D’Avanzo spiegando il suo auto emendamento, alla realizzazione di una nuova struttura, più adatta e più efficiente rispetto all’attuale, per sistemare i 126 bambini che frequentano il nido di Cesano centro. 
“Il Pd ha approvato il piano delle alienazioni di D’Avanzo”, l’immediato attacco del Pdl con un comunicato stampa diffuso già nel corso della serata, “questa è l’unica certezza: l’area dell’asilo nido di via Garibaldi sarà venduta nel 2012. Non si sa se, dove e quando verrà costruito un nuovo asilo”. E ancora: “Il Pd copre i buchi fatti da D’Avanzo e fa pagare il conto ai cittadini cesanesi. Vergogna!”. 

Demagogia a parte, se da una parte Pd e sindaco hanno rassicurato i cittadini, dall’altra effettivamente le due aree non sono state eliminate dal piano delle alienazioni come chiedeva invece l’opposizione (e per questo La Svolta che in un primo momento si era dichiarata disponibile a votare insieme al Pd, dopo pochi minuti ha fatto dietro front). Ma va sottolineato che per procedere alla vendita il percorso è ancora lungo, occorre una variante al Piano regolatore e l’inserimento nel nuovo PGT, quindi, fanno sapere dal Pd, le alienazioni non dovrebbero avvenire. È prevedibile che il prossimo scontro avverrà proprio quando si dovrà approvare il Piano di Governo del Territorio (fino ad oggi, però, nonostante i contrasti interni alla coalizione e al Pd, la maggioranza ha sempre tenuto). 

Un bilancio migliore di questo non si poteva fare”, ha affermato al termine della serata il sindaco, mentre aveva aperto la discussione sul Bilancio rimarcando le responsabilità del governo centrale che ha imposto tagli enormi ai Comuni (più di quanto le Amministrazioni locali non incidano sul debito pubblico) negando recentemente anche la proposta dell’Anci di ridurre i vincoli finanziari ai comuni virtuosi. “Avrei preferito si chiedesse di finanziare servizi piuttosto che spostare cifre”, ha commentato prima di votare l’emendamento proposto dal Pd, richiamando l’importanza della Festa patronale per la costruzione del senso di appartenenza della comunità e sostenendo anche il ruolo della comunicazione, tra le voci tagliate. Il Pd infatti ha proposto di “spostare” 60 mila euro, togliendoli da spese per l’informazione (15 mila euro), per la scuola materna delle suore (10 mila euro), la festa patronale (10 mila) e “contributi diversi” (sempre in ambito “promozione e associazionismo”: 25 mila euro in meno ad associazioni come Città Viva che gestisce il Cristallo). Questo per sostenere scuola pubblica, i servizi per l’infanzia e i trasporti pubblici locali. Si salvano quindi Oltre il Nido (che probabilmente sarà comunque rivisitato), il diritto allo studio e i progetti per la scuola e si potrebbe finanziare lo spostamento del capolinea della linea 322 presso la stazione ferroviaria Milano Mortara.

Si tratta di fissare delle priorità”, ha spiegato il capogruppo Simone Negri: “operare scelte lineari e quindi tagliare anche sulle scuole religiose, ma senza alcun intento ideologico, e avere uno sguardo al futuro e allo sviluppo”.

1 commento:

  1. Mai avrei pensato che il Partito Democratico fosse la prima forza politica a riuscire a tagliare i fondi per la festa. Nell'intento in precedenza avevano toppato in tanti, pure più agguerriti (penso a Rifondazione). Un bel messaggio.

    RispondiElimina