lunedì 13 giugno 2011

Referendum: ha votato il 57%. I Sì attorno al 95%

Tanto tuonò che piovve ed è una pioggia di voti quella che è caduta nelle urne e sulle teste di chi aveva puntato tutto sull’astensione e sull’ennesimo fallimento di una prova referendaria, un’alluvione si potrebbe dire, dato che ben pochi si attendevano un'affluenza così massiccia, prevedendo al contrario un finale al fotofinish su cui avrebbe potuto pendere la Spada di Damocle del voto estero, che a questo punto risulta comunque ininfluente ai fini del raggiungimento del quorum. Anche il risultato del Sì in tutte e quattro le schede... 
che al momento in cui scriviamo viaggia attorno al 95%, sarebbe particolarmente significativo, perché se confermato vorrebbe dire che la maggioranza “assoluta” degli italiani si è espressa per l’abolizione delle leggi su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Il dato penalizza soprattutto chi ha puntato tutto su astensione e inutilità della consultazione, il cui risultato manda al contrario un messaggio politico ben preciso. In particolare penalizza chi, interpretando un ruolo istituzionale, non ha invitato esplicitamente all’astensione dichiarando però pubblicamente la “propria personale” intenzione di non votare, nella convinzione che l’esempio “personale” avrebbe svolto un ruolo di trascinamento e andando incontro ad una chiara smentita.

Diamo intanto qui di seguito le prime reazioni all’esito del voto:

Nessun commento al momento da parte di Giulio Tremonti e anche da parte della Lega che ha riunito il suo stato maggiore. Pierferdinando Casini su Twitter scrive: "Gli italiani vogliono essere protagonisti: ma la maggioranza è sorda, incapace di capire la gente. Berlusconi ne tragga le conseguenze". Per il segretario PD Bersani “Il governo vive su un altro emisfero", il referendum segna il divorzio tra il Paese e questo governo”. Secondo Renata Polverini invece "A mio modo di vedere non ci sarà alcuna spallata al governo. Mi sembra che la maggior parte dell'Italia abbia votato al di là dell'appartenenza politica". 

Molto duro Giuliano Ferrara come ormai gli capita spesso ultimamente: "Io non ho votato per solidarietà con Bossi e Berlusconi ma ora il problema è un altro: non si può continuare così. Io sono in profondo e radicale dissenso con questa linea". "Ovviamente non era un referendum immediatamente legato alle vicende dei partiti. Non è un referendum su Berlusconi, ma è certamente un referendum sul berlusconismo". Questo il commento di Nichi Vendola. "La grande partecipazione popolare ai referendum dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti: è ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire ciò che vogliono gli italiani". Sono le parole della dichiarazione comune di Fini, Casini e Rutelli, al termine di un vertice del Terzo Polo. 

Per Ignazio La Russa "La vittoria" per il superamento del quorum non è "né di questo, né di quello, ma della Cassazione - sottolinea il ministro - Perché nel momento in cui ha ammesso il quesito sul nucleare non ho avuto nessun dubbio che i cittadini sarebbero andati a votare", sull'onda di quanto successo in Giappone. "Perciò il governo voleva rinviare a un momento più sereno". "Il governo è molto indebolito e sarebbe ragionevole che se ne andasse", secondo Massimo D’Alema.

Vale la pena chiudere con un sorriso leggendo le dichiarazioni di Daniela Santanchè che non si capisce bene se vuol fare dell’ironia o parli sul serio, ma che comunque riesce a donarci un momento di sincero buonumore: "La loro scelta è abbastanza in linea con quella del governo perché noi abbiamo già abrogato quella che era la costruzione dei siti nucleari" insomma conclude il sottosegretario: "il referendum in parte è stato già fatto dal governo".



1 commento:

  1. Tutti chiedono di dare le dimissioni a Berlusconi, che si rifiuta
    e tutti sbagliano, Berlusconi sbaglia perché più il tempo passa, mi pare che sia sempre meno simpatico alla gente che gli è sempre più ostica, e glielo dimostra ogni volta che può, votandogli contro in numero sempre maggiore. Le opposizioni sbagliano a chiederle perché fino a quando ci sarà Tremonti la fine della Grecia non la faremo, e la parte del cerbero la dovrebbero fare loro se andassero al governo,
    e se Berlusconi sarà sempre meno amato dagli italiani, più andrà avanti e più possibilità avrà di andare incontro ad una disfatta alle prossime elezioni, perché se fosse stato zitto forse il quorum non sarebbe arrivato, invece sembra che abbia iniziato il trend all'inverso, prima bastava che si presentasse raccoglieva consensi, ora come si presenta invece sembra perdegli e la gente sembra non seguirlo più, comunque anche se HA PERSO SU TUTTI I FRONTI in questi ultimi tempi, è meglio che rimanga perché più si rindebolisce meglio è.

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