sabato 5 giugno 2010

Buccinasco - Consiglio comunale unanime a difesa dell’acqua pubblica


Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Rino Pruiti a difesa dell’acqua pubblica. Nell’ordine del giorno si afferma di:  

riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;  





• confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;...





• riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua a tutti e pari dignità a tutti i cittadini, e quindi va attuata nel rispetto dei criteri enunciati negli art.31 (Consorzi) e art.114 (Aziende speciali ed istituzioni) del d.l. N°267/2000;  



• promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso:  





- informazione alla cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio;  
- contrasto all'uso delle acque minerali e promozione dell'acqua dell'acquedotto e della Casa dell'Acqua anche attraverso puntuali pubblicazioni delle analisi chimiche e biologiche;  
- sensibilizzazione sul tema del Risparmio idrico con incentivazioni per l'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l'introduzione dell'impianto duale.

25 commenti:

  1. Il corsichese arrabbiato5 giugno 2010 alle ore 15:21

    Apprendo con piacere che almeno qualcosa di sensato viene ancora approvato in mezzo al delirio generale... E mi stupisce che per una volta Pruiti sia stato ascoltato e non censurato "a priori"! Meglio così (anche se non cambia il mio giudizio negativo sull'attuale amministrazione)

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  2. Mi viene il dubbio di recitare la parte del bastian contrario; mi spinge a scrivere la speranza di chiarire la faccenda dell’acqua.
    Uno dei mali cronici del nostro Paese è composto da strutture pubbliche di carattere monopolistico (l'INPS o la Sanità ad esempio), che il Cittadino paga a piè di lista, quali che siano gli sprechi che generano (e le tasse non possono scendere).
    Le condotte dell'acqua in Italia sono un colabrodo (reale; non solo figurato), con una gestione del tipo sopra descritto (locale o consorziata che sia); quasi il 40% dell'acqua va perso, buttato via.
    Da Roma in giù non vi è quasi paese che d'estate non abbia l'acqua razionata, per periodi più o meno lunghi. Se poi capita siccità, dobbiamo razionarla anche nella pianura Padana !

    Un sistema misto che gestisca la distribuzione con efficienza (non la proprietà dell'acqua, è ovvio) fa scattare campagne di questo tipo e delibere su cui tutti sono d'accordo (sull'ovvio); la sostanza è che stanno chiedendo che tutto resti come oggi.

    Consiglio i lettori di meditare sul “veemente coraggio” di politici che difendono l'acqua; magari perché oggi a gestirla sono loro, direttamente o indirettamente.
    Temono di dover lavorare in concorrenza e di perdere posizioni di monopolio da cui lucrano (non tutti ovviamente, ma non sono solo casi isolati).
    Meditiamo, gente, meditiamo.

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  3. mi sa che devo ammettere che Rino Pruiti è rimasto l'unico politico serio di Buccinasco

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  4. Non concordo con Saccavini, l'acqua è un bene prezioso a prescindere, questo la gente lo ha capito benissimo visto che le firme raccolte per il referendum in poco più di un mese sono 800.000 a fronte delle 500.000 necessarie, il comitato promotore ipotizza di superare il milione entro la fine di giugno.

    Concordo invece al 100% il con il commento di Annamaria.

    Cordiali saluti

    Luca Monti

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  5. Forse Luca Monti dovrebbe onestamente premettere che Saccavini almeno come lui ritiene che l'acqua è un bene prezioso (del resto chi sostenesse il contrario sarebbe perlomeno stravagante).
    In ballo c'è una proposta di legge che vorrebbe introdurre un sistema misto (società private e società pubbliche) nella gestione degli acquedotti.

    Opporsi a questa proposta raccogliendo firme per un referendum sull'acqua bene pubblico, significa nei fatti sostenere che il sistema attuale va bene; opporsi al cambiamento.

    Si dovrebbe invece proporre un metodo di gestione efficiente; non inventarsi una privatizzazione dell'acqua (cui si arriverà per disperazione se si lascia la situazione come ora e non si mette mano agli sprechi).

    I problemi sono altri: la legge dovrebbe evitare le società miste pubblico/private (facilmente un accordo sullo spartirsi i ricavi a danno dei contribuenti); dovrebbe prevedere sanzioni costosissime all'impresa privata che agisce trescando con i politici ( alla "anemone" per intenderci): questi non sono imprenditori ma lestofanti che insieme a politici corrotti mungono il contribuente spartendo il ricavato.
    Sanzioni che li tocchino nella "roba": ad esempio sequestro a favore dello Stato (come la legge antimafia) delle quote societarie direttamente o indirettamente a loro ascrivibili, oltre alle sanzioni economiche appropriate e alla perdita della capacità di intraprendere. Questo potrebbe garantire una gestione efficiente.
    Ma davvero è questo che vuole la nostra politica, di questi tempi ?

    Chi firma per un referendum sull'acqua privata, senza saperlo chiede invece di lasciar le cose nelle attuali condizioni di inefficienza e di spreco (anche se a firmarlo i milioni saranno due, caro luca).

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  6. Caro Saccavini, tutto il contrario di quello che dici. Il referendum è uan "reazione" ad una decisione scellerata, cioè privatizzare l'acqua per far fare i soldi proprio a quelli del magna magna che sono d'accordo con i politici corrotti.

    Privatizzare = mano libera per la "cricca"

    Il pubblico deve riformare il suo modo di agrire e la sua gestione, oggi invece di darsi da fare per migliorare la gestione si vuole svendere l'Italia a pezzi: l'acqua, il mare, i beni demaniali, il piano casa.

    Stringi stringi il tutto avviene per la volontà di questa classe politica TUTTA di trovare soluzioni "facili" ai problemi, gli incapaci fanno così anche quando sono onesti... figuriamoci i disonesti!!!

    Rino Pruiti
    Consigliere comunale di Buccinasco che ha fatto approvare al PDL un ODG che difende l'acqua pubblica.

    www.rinopruiti.it

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  7. In breve riassumo (il modo di ragionare di cui sopra) per chiarire a chi legge:
    Uno: Siccome la politica non è in grado di fare leggi serie e severe che bloccano le cricche (che continuo a chiamare rispettivamente lestofanti e corrotti), si deve evitare la legge che privatizza (che rende mista e competitiva la gestione e distribuzione; non l'acqua).
    Due: fra la richiesta di una normativa del tipo antimafia che riguardi gli appalti (che separi chi fa impresa e chi sperpera soldi pubblici) e un referendum che blocca le “privatizzazioni” (lasciando le cose come stanno), la scelta cade sul referendum.
    Si incolpa la “privatizzazione”: il privato eguale truffa, il privato eguale malaffare; il privato eguale “grigio o sporco”.
    Il Consiglio Comunale approva all’unanimità.
    Quanto sono bravi.

    Quando sostengo io è l’esatto opposto, su questo sono d’accordo.
    Certo è più faticoso far politica chiedendo cose meno elementari ma più giuste; me ne rendo conto.

    Un modo di pensare come questo, che evoca categorie e valori vecchi di almeno trent’anni; che accomuna gli imprenditori privati in un insieme di malfattori, sostanzialmente mantiene in vita un monopolio pubblico per gestioni malfatte e sprecone, è un dramma per la cultura politica del Paese.
    Un residuo penoso di “lotta di classe” che si esalta quando mette alla gogna chi fa impresa trova alleati fra coloro cui va bene che le cose restino come sono e si arriva alla unanimità.
    Bel risultato.

    Lo blocca il Paese questa unanimità, lasciando al loro posto monopoli pubblici scassati (salvo poche eccezioni); metodi che hanno fatto fiorire e ingrassano tuttora lestofanti e corrotti (in assenza di proposte legislative serie che si propongono e pretendono il rispetto delle regole); dover pagare questi sprechi con le tasse non consente di ridurle e perdiamo competitività.
    Mi auguro di sbagliare; temo proprio che così il Paese lo si manda alla rovina.

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  8. Tutto giusto Saccavini, però la maggioranza degli italiani ha votato il PDL + Lega Nord che vogliono fare l'esatto contrario di quello che proponi, quindi? Quindi Referendum !

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  9. Perdonatemi ma mi pare che stiate procedendo sulla base di un equivoco.

    Il Consiglio Comunale, e io l'ho chiaramente ribadito nel mio intervento, ha approvato un OdG che sottolinea l'essenzialità dell'acqua come bene pubblico. Su questo siamo tutti d'accordo. Restano invece fondamentali divisioni sul come dare pratictà al principio nel modo più efficace.

    Personalmente ritengo che la gestione del privato possa portare ad una miglior garanzia nel lungo periodo. La criticità sta nel garantire una corretta gestione nel breve e medio periodo.

    Gli esempi di liberalizzazione delle reti (luce, gas, telefoni, posta, ferrovie) che abbiamo di fronte invitano a procedere con molta cautela.

    Non vedo affatto bene l'istituzione di "organismi di controllo" che, spesso, pongono l'eterno dilemma: "chi controlla i controllori". Nei fatti molti di questi organismi (eccessivi e spesso inutili) servono a creare poltrone che la privatizzazione ha cancellato.

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  10. ordine del giorno approvato:

    • confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;...

    • riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua a tutti e pari dignità a tutti i cittadini, e quindi va attuata nel rispetto dei criteri enunciati negli art.31 (Consorzi) e art.114 (Aziende speciali ed istituzioni) del d.l. N°267/2000;

    direi che è abbastanza chiaro no? Lo hanno approvato anche diversi Comuni di destra.

    Per quando riguarda il resto, oramai, deciderà il referendum del prossimo anno.

    Per ora fermiamoci ai fatti, non complichiamoci la vita: Buccinasco vuole che l'acqua resti pubblica e tutelata. Punto.

    Rino Pruiti
    in arte Consigliere comunale ecumenico di Buccinasco MI
    www.rinopruiti.it

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  11. Pruiti non faccia come al solito il furbo, legga il verbale del Consiglio, e, soprattutto, il Disposto finale votato dal Consiglio.
    Se cerca di strumentalizzare anche questo tentativo di condivisione allora siamo proprio ad un livello bassissimo.

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  12. Loris, il dispositivo finale non c'è, c'è solo il verbale e il testo del mio odg che non è stato emendato... hai parlato solo tu, nessuno della maggioranza della maggioranza ha fiatato... si è votato ed è stato approvato all'unanimità.

    Non so se io sono furbo, oggi come oggi non facendo parte di nessuna "cricca" sono considerato normalmente un fesso. Pensa che quando ho comprato casa ho dovuto pagarmela io e la banca!!! Solo noi due !!!

    Mentre non so proprio come definire chi vota un odg e poi si dissocia dallo scritto che è nero su bianco.

    Dai, per una volta che hai fatto addirittura tre cose giuste in una sola seduta di Consiglio non recriminare. Va bene così! Rilassati, va tutto bene!!!

    Rino Pruiti
    Consigliere comunale
    In arte facilitatore spicologico/politco

    www.rinopruiti.it

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  13. Rino, per correttezza, puoi pubblicare anche l'ultima parte dell' OdG in cui si scrive, dopo tutte le premesse... Il Consiglio Comunale Dispone:.....
    Solo questo, poi vado a bermi un bel bicchier d'acqua.

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  14. Bibì e Bibò.
    Mi fanno venire in mente un fumetto dell’infanzia che ricordo vagamente: due fratelli monelli, nello stesso tempo litigiosi e accomunati nel condividere marachelle.

    La sostanza (si fa per dire) è una delibera che “difende” l’acqua dalla “privatizzazione”: a loro va bene così com’è oggi.
    La delibera vuole lo status quo: lo scialo d’acqua e tariffe da monopolio (non sto a descrivere quanto dobbiamo subire dalla società pubblica di diritto privato Amiacque: una S.r.l. (?) con 23 milioni di capitale, 200 milioni di entrate e 4/5 milioni di utili prima delle imposte…..).
    Questo è ciò che Bibì e Bibò hanno con altri unanimemente votato: che questa società privata controllata dalla politica vada avanti così, senza concorrenza.

    Adesso sentono il bisogno di distinguersi, in qualche modo di chiamarsi fuori dalla “conbine”:
    una recita; ognuno impegnato ad interpretare diversamente il proprio medesimo voto.

    A nessuno dei due viene in mente di giustificare tecnicamente e economicamente la scelta: il mantenimento del monopolio e tariffe incontestabili, solo da subire. Senza nessuna garanzia sull’efficienza, sul risparmio di quel grande ma non infinito patrimonio che è la nostra acqua.

    Con una politica così(unita nel difendere "le sue riserve di reddito" costruite negli anni) siamo di fronte a un paradigma casuale ma efficace di come si fa oggi la politica di mestiere: il nostro Paese seguirà i pifferai verso il precipizio.

    Meditate Cittadini, meditate.

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  15. eccolo :

    D E L I B E R A
    di approvare il testo dell’ordine del giorno come da proposta presentata e di procedere utilizzando la competente Commissione consiliare (Statuto) con lo specifico compito di integrare lo Statuto secondo le indicazioni di cui sopra, in particolare va introdotto il concetto che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la relativa gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.l. n. 267/2000.

    Rino Pruiti
    Consigliere comunale disponibile di Buccinasco MI
    www.rinopruiti.it

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  16. Saccavini Luigi, te l'ho già detto molte volte: continuare a scrivere commenti per certificare la propria esistenza in vita serve solo al proprio ego, a se stessi per dirsi di aver fatto qualcosa di "politico", mentre non serve a niente altro.

    Le tue opinioni le rispetto (tu riesci a rispettare gli altri?) ma sono solo il frutto dei tuoi sentimenti, non della realtà delle cose certificata dalla rete, cioè da quello che qualsiasi ragazzino di 12 anni puo' scoprire su di me e sulla mia azione politica degli ultimi 20 anni, su cosa penso dell'acqua, del referendum etc. etc.

    Basta digitare su google e avere la pazienza di LEGGERE ! LEGGERE ! LEGGERE ! DOCUMENTARSI ! STUDIARE !

    Se qualcuno vuole cancellare il fatto che l'acqua è di tutti è mio dovere oppormi con tutti i mezzi democratici, poi quando mi concederai di GOVERNARE questa Nazione (una e indivisibile) aggiusterò le cose ed eviterò gli sprechi come ho fatto da piccolo amministratore locale... fino ad allora parla di altri, non di me e non mi accomunare a NIENTE e a NESSUNO ! Non ho padroni e nemmeno partiti che mi dicono cosa fare e cosa dire.

    Ti ringrazio per la comprensione che, prima o poi, saprai esprimere con intelligenza.

    Ciaooo

    Rino Pruiti
    Consigliere comunale che ha fatto della pazienza e della tolleranza la sua virtù

    www.rinopruiti.it

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  17. Esemplare ed istruttivo lo scritto del Consigliere Pruiti; merita una riflessione che dedico a lui e ai “politici”.
    Il Cittadino che discute gli atti di chi “fa politica di mestiere”, lo vede come un intruso, un rompiscatole.
    Cerca di fargli la lezione dall’alto (la politica è una cosa difficile, bisogna navigarci dentro, io so cose tu non sai, ecc.); con supponenza cerca di rispondergli usando argomenti generici, senza entrare nel merito.
    Se questo non basta, allora arriva a dirgli sul muso: non sei nessuno, non conti nulla, lascia perdere che di te non importa a nessuno: lascia la politica ai politici
    (non è l’unico il Pruiti anzi, questo comportamento è la norma dei più, di quasi tutti i politici di professione)

    No, Consigliere Pruiti. No, “politici di mestiere”.
    Il Cittadino (che si chiami Saccavini, Rossi o Bianchi), il Cittadino è il detentore del potere che il politico deve servire. Il Cittadino ha il diritto (e il dovere) di dibattere, di discutere, di proporre di criticare le scelte di chi “fa politica”.
    Lo dovete ringraziare, rispettare, dovete tenerne conto. Con lui (con tutti i Cittadini) dovete misurarvi per farne crescere la partecipazione; le sue (le loro) valutazioni vi sono indispensabili per fare scelte più giuste, per apprendere e sbagliare meno.
    La risposta di cui sopra è un pessimo contributo che ha l’effetto di tener lontani i Cittadini dalla vita politica: leggendo questo modo di reagire vengono intimoriti e sono portati a tenere per sé quanto avrebbero da dire, a non partecipare (e a diffidare della politica, del politico di mestiere).
    E’ questo che vi proponete, che si propone il Consigliere ? Non credo.
    Forse lo fa senza rendersene conto (ma ci casca spesso: sono arrivato a non scrivere più sul suo blog proprio per questo comportamento supponente e incivile); se ci riflette il Consigliere Pruiti credo debba correggersi e chiedere scusa (non a me ma al Cittadino, a tutti i Cittadini che rappresenta).
    Anziché fare esercizio di sopportazione infastidita (che chiama pazienza), deve ringraziarli della partecipazione, dei suo contributi: utili al Consigliere e a tutti.

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  18. Caro Luigi Saccavini "imprenditore", il Consigliere Pruiti è un impiegato che si alza alla mattina verso le 6, arriva in ufficio verso le 7 .. 7.05 per poter uscire il prima possibile (mai primia di 8 ore) in modo da dividere il tempo libero tra le attività di volontariato (associazioni che si occupano dei diversamenti abili e di minori in difficoltà), la famiglia e un po' di politica locale... la differenza tra te e me è che io cerco di fare qualcosa di concreto e umilmente di essere strumento di quei Cittadini di cui tu "parli" e io rappresento.

    Ti ripeto, proposte concrete, BASTA CHIACCHIERE il politcante sei tu, io cerco di difendere il mio territorio e di occuparmi come posso di tutto, purtroppo conto poco...

    Le lezioncine valle a fare al mercato per favore, io non ho tempo!!!

    Vuoi fare politica? Bene, benvenuto! Avanti c'è posto. Non vuoi l'acqua pubblica? Ok, allora fai campagna insieme alle destre per privatizzarla, è legittimo schierarsi ma per favore non farmi perdere tempo.

    Thanks!!!

    Rino Pruiti
    Consigliere "oltre"
    www.rinopruiti.it

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  19. E magari, Saccavini, pensare che i "politici di professione", almeno a livello locale, sono normali cittidini con il merito di studiarsi le cose prima di parlare?

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  20. Veramente supponente ed arrogante Saccavini, scusi se lo scrivo ma non resistevo.
    Chi è Pruiti lo sanno anche i sassi e continuare a definire tutti gli esempi di buona politica come "politici" e quindi indegni di esistere è veramente la negazione di ogni principio di buon senso.

    Saccavini etichetta tutti come "politici di professione" tranne lui che scrive ovunque e che dovrebbe rappresentare invece il "popolo sovrano".

    Saccavini si contenga e ci dica cosa ha mai fatto lei per noi oltre ad annoiarci con le sue filippiche.

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  21. Acqua privatizzata: Voto unanime contro il decreto a Buccinasco.
    Parlarne genera reazioni diciamo “effervescenti”. Come si usa spesso si sposta il tiro e si cerca di “parlar d’altro”; la si butta in politica.
    Pacatamente cerchiamo allora di capirci qualcosa.
    Il Decreto legge è stato approvato il 2 Dicembre 2009. Stabilisce all’art 13 (cito 24ore):
    “Tra le norme più contestate la liberalizzazione dei servizi pubblici locali (prevista dall'articolo 15), che comprende la gestione dell'acqua. Anche se nel testo si precisa che la proprietà pubblica del bene acqua dovrà essere garantita. L'articolo in questione prevede che LA GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI SARÀ CONFERITA "IN VIA ORDINARIA" ATTRAVERSO GARE PUBBLICHE e la gestione in house sarà consentita soltanto in deroga e «per situazioni eccezionali».”

    Non parliamo di gestioni disastrate ove l’acqua non la paga nessuno o quasi (che sono molte). Andiamo a vedere cosa significa per Buccinasco (e i comuni della Provincia).
    C’è un gestore unico Amiacque S.r.l. che in forme varie opera da sempre. Fa capo a enti locali ed è azienda pubblica.
    Qualche numero (bilancio 2008) che rende l’idea.
    Indice di efficienza (credo si debba intendere la quantità d’acqua erogata rispetto a quella immessa); se ne perde il 20%.
    Costi di gestione manutenzioni 50 milioni; Energia elettrica: 26 milioni; Servizi amministrativi e simili: 10 milioni;
    Personale: 27 milioni: su 600 dipendenti dichiarati, fa un costo medio dipendente di 45.000, (compreso fattorini e apprendisti !)
    Presidente: Musella Graziano PDL (Sindaco di Assago, ha sostituito Butturini, politico a Trezzano PD)
    Compensi: 40.000 al presidente; 35.000 ai consiglieri (+ 100 euro e spese vive per gettone di presenza) Dati Rilevati da internet su denunce ufficiali di comuni della provincia.

    Margini d’esercizio:
    REMUNERAZIONE AI COMUNI: 60 MILIONI
    Utile prima delle tasse: 4 milioni


    Dati oggettivi, e magari si tratta di una delle strutture pubbliche più efficienti.
    In pratica i canoni dell’acqua che i Cittadini pagano, comprendono un “diritto” che va ai comuni, pari ad un terzo del costo! Una delle non poche “tasse” nascoste che paga Pantalone.
    Tariffe in regime di monopolio; quindi costi non ottimizzati. Si pensi che il compenso degli amministratori è inferiore al costo medio di un dipendente…. (che percepisce il doppio del reddito medio del Cittadino italiano).

    Da questa descrizione essenziale si capisce forse perché il Consiglio Comunale di Buccinasco ha votato all’unanimità una mozione contro la “privatizzazione” ?

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  22. Saccavini hai capito zero! Se passa la riforma sull'acqua pubblica i costi che hai impropriamente citato dovrai moltiplicarli x 100 e ogni famiglia dovrà sborsare molti più soldi a parità di efficienza ... il referendum e la tutela dell'acqua sono l'unica speranza di mantenere pubblico il bene più prezioso, è l'ultima frontiera prima della barbarie che ci aspetta!

    onore al consiglio comunale di Buccinasco e al consigliere Pruiti

    Comitato per l'acqua pubblica sudovest Milano e magentino

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  23. Quello che ho indicato è documentale, non si tratta di interpretare o capire.
    In provincia di Milano tutti i Contribuenti pagando l'acqua oggi versano una tassa "nascosta" al Comune, pari ad un terzo del totale.
    Nelle condizioni di monopolio in cui agisce Amiacque inoltre, sicuramente ci sono aree ampie di razionalizzazione e miglioramento.
    Solo con l'efficienza della gestione pubblica si possono ridurre le tasse e mettere in circolo ricchezza che genera investimenti e sviluppo.

    E' certamente possibile che nei comuni, nelle province ove da tempo immemorabile l'acqua non viene pagata, se arriva una gestione efficiente, la si dovrà pagare (anche 3 volte tanto, se prima quasi tutti evadono).
    Adesso non la pagano e poi d'estate stanno a secco per 3 o 4 mesi e per diverse ore al giorno, e le coltivazioni possono facilmente abortire per siccità.
    Tutti sono giustificati: l'acquedotto perché non raccoglie i capitali per frenare il colabrodo delle condotte, i residenti non si lamentano più di tanto perché tanto l'acqua è gratis o quasi.

    Se vogliamo essere competitivi dobbiamo diventare efficienti, escludere dalla gestione lestofanti e corrotti; così probabilmente si sprecherà meno: forse i milanesi pagheranno meno; probabilmente le zone oggi meno efficienti pagheranno di più.

    Quello che bisogna capire, che diventa indispensabile, è che le condizioni di monopolio come l'attuale vanno tutte, tutte, messe in condizione di essere in competizione fra loro: pubbliche e private.
    Forse questo ragionamento per il "comitato" significa "zero", ma è un ragionamento, non un giudizio apodittico su cosa succederà.

    Non è una questione da tifoseria; stiamo parlando dell'efficienza del Paese, non del Milan o dell'Inter.

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  24. l'acqua non si tocca13 giugno 2010 alle ore 08:49

    Saccavini hai capito zero. In tutti i posti dove l'acqua è stata privatizzata ai soliti noti, così come tu stai auspicando da buon destrorso votato all'efficienza dei conti correnti di imprenditori incapaci, la gestione è inefficiente e i costi sono quintuplicati, la gente è incazzata.

    L'esempio più significativo è la sicilia, dove il governo regionale di destra, visti i risultati della privatizzazione e l'insurrezione dei propri cittadini, ha fatto marcia indietro.

    Se riesci a citarmi un solo esempio positivo forse sarai più credibile

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  25. Non capisco il voto zero, le quasi offese al mio ragionare; pazientemente cerco di proseguire nel chiarimento: non cambierà la convinzione dell’anonimo”tifoso” (riconoscibilissimo dal suo stile), spero sia utile ai lettori.

    Primo: non si può giustificare lo statu quo, l'immobilità costosa e sprecona, con gli appalti sovente truccati e il mercimonio fra lestofanti e corrotti.
    Se questo è il problema, si lotti per una legge che applichi il sequestro di tutti i beni agli uni e agli altri, trattandoli come malavita organizzata.
    Sostenere apoditticamente che una economia correttamente competitiva faccia esplodere i costi dell'acqua è in economia una contraddizione in termini... in parole più semplici: non ha senso.

    Secondo: chiedere lo smantellamento di produzioni e servizi gestiti in forma monopolistica (in Italia quasi solo pubblica), non è di destra né di sinistra. In tutti i Paesi industriali maturi, assicurare una corretta economia competitiva genera efficienza, liberando risorse e rendendo la pubblica amministrazione meno costosa, il paese più competitivo.

    Terzo: non ho fatto esempi specifici dei luoghi dalla gestione inefficiente ove le bollette non vengono incassate; lo sta facendo l'anonimo, ed è ovvio che in questi casi il costo di una gestione efficiente sia molto più alto del quasi zero pagato finora.
    Quasi zero costo, mediocre servizio; acqua per l'agricoltura controllata dalla malavita organizzata locale (e venduta di frodo carissima agli agricoltori, sottraendola dalle condotte pubbliche); per i privati lunghi periodi senz'acqua con bidoni e bottiglie da riempire dalle autobotti delle strade.
    Questa è la situazione di oggi (e di sempre) in parecchie zone della Sicilia.
    Se ne informi l'anonimo e si convinca a propugnare una gestione efficiente e competitiva, dell'acqua (e dei molti altri servizi ancora monopolizzati e inefficienti nel nostro Paese).

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