Riceviamo e pubblichiamo una lettera giuntaci dal portavoce dei cittadini residenti in via Zandonai, 7, alle prese da dieci anni con una battaglia per ottenere la modifica del percorso dell’autolinea 222: gli autobus passano infatti per un breve tratto all’interno di un’area di proprietà privata del loro condominio.
Esimio signor direttore,
in qualità di portavoce del condominio Zandonai 7 e 9-10, sento il dovere morale di inviare questa lettera in difesa della dignità e onorabilità di tutti i condomini (e non “di qualche singolo cittadino”) ritenutisi lesi dal linguaggio provocatorio e offensivo usato dall’assessore Domenico Scordia nelle dichiarazioni pubblicate anche su Sì o No lo scorso 26 febbraio. Il rappresentante del Comune di Pieve Emanuele in tale articolo esordisce dicendo: “Tanto per cominciare l’area è di proprietà comunale”. Se l’assessore desse uno sguardo alla planimetria allegata al rogito di ogni singolo condominio e alla planimetria inviata all’amministratore pro tempore (protocollo 09706 del 23 giugno 1982) si convincerebbe del contrario rispetto a quanto paradossalmente e imprudentemente ha sentenziato. E’ giusto che l’assessore “non deve permettere che i cittadini debbano fare chilometri per usufruire dei mezzi pubblici”: basterebbe che attivasse e rendesse esecutivo il progetto originario già approvato con verbale di riunione del 5/3/09 presso il Comune di Milano che prevede come capolinea via Coppi con transito lungo via Mascagni, Donizetti e via Roma. Solo così si possono collegare alcuni quartieri oggi non collegati, senza fare i chilometri di cui parla l’assessore. Perciò è ingiusto, offensivo e pretestuoso tacciare di egoismo e irresponsabilità i condomini, che hanno un interesse comune: rivendicare il diritto di proprietà, della salute e della sicurezza. Fortunatamente siamo in uno stato democratico fondato sul diritto e non sulla sopraffazione.
Giovanni Cozzetto
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