Boeri rimette le deleghe al sindaco Pisapia e definisce il gesto un atto distensivo. Nel frattempo recupera l’appoggio del suo partito che fa capire di non essere disposto a lasciare al suo destino proprio il suo ex candidato alle primarie e di aspettarsi se non proprio che le dimissioni vengano respinte in toto, almeno che lo siano parzialmente, in pratica una riduzione degli incarichi per l’architetto, ma non l’azzeramento totale. Almeno questa è la situazione al momento in cui scriviamo...
La risposta di Pisapia non è stata esattamente distensiva, il sindaco ha infatti sottolineato che fino ad oggi c’è comunque stato un assessore, niente nomi ma è evidente di chi si parla, “che non ha mai fatto gioco di squadra”. Nell’immediato, l’osservazione del sindaco milanese non appare esattamente un’apertura di credito al suo ex rivale. Tanto è vero che già si parla di scenari post Boeri, con Barbara Pollastrini, figura storica del PCI e ora del PD milanese, destinata alla carica di vicesindaco, Majorino al posto di Boeri e l’attuale vicesindaco Guida al posto di Majorino al Welfare.
Sembra di poter dire che in ogni caso è stato più facile ricomporre i cocci dopo la sorpresa della vittoria dell’outsider Pisapia alle primarie che far durare la convivenza in Giunta, tanto più che la questione non sembra restringersi ai contrasti su EXPO e Museo d’arte contemporanea, ma ha anche risvolti di carattere personale e caratteriale. Intanto sul web partono gli appelli perchè si ritrovi uno spirito unitario e c’è chi mette sul piatto il non trascurabile dato che se è vero che Boeri ha perso le primarie, è altrettanto vero che alle comunali ha ottenuto qualcosa come 13.500 preferenze, il più votato in assoluto dopo l’ex premier Silvio Berlusconi.
F.S.
che piattume una giunta Pisapia-Tabacci-Pollastrini...
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