Una settimana per riflettere sulla violenza sulle donne, un tema sempre d’attualità e dalle molteplici facce. Dai casi di cronaca che fanno più scalpore, con mariti che uccidono le mogli ed ex fidanzati che perseguitano le donne che considerano di loro proprietà e da cui non accettano il rifiuto. Alle violenze silenziose che avvengono tra le mura di casa e il più delle volte non vengono denunciate. Fino agli attacchi più sottili alla dignità delle donne, considerate solo corpi, tutti uguali rifatti ritoccati gonfiati. E sino alla violenza dei diritti negati e della precarietà che rende le donne soggetti ancor più deboli...
Il 25 novembre in tutto il mondo ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne istituita nel 1999 dall’Onu. Si ricorda, in quella data, il barbaro assassinio delle tre sorelle Maribal, uccise nel 1960 a Santo Domingo dagli squadroni della morte del dittatore Trujillo: una data simbolica in cui governi e istituzioni sono invitati ad organizzare iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza sulle donne.
A Cesano Boscone la riflessione durerà un’intera settimana, con la Notte Rosa 2011, organizzata dal 19 al 27 novembre.
Si comincia sabato 19 con l’inaugurazione “L’ombra di luce”, la mostra di Giuseppina Giuffrè presentata da Franco Duranti, docente di arte presso la comunità riabilitativa psichiatrica di Buccinasco (Villa Marazzi, ore 16). Il giorno successivo l’associazione Symplokè, che si batte contro i maltrattamenti domestici, organizza l’incontro “Diamo voce al silenzio di molte donne”, per capire come crisi economica e nuovi modelli femminili influiscano sull’identità e il ruolo della donna (Sala Ilaria Alpi, ore 17.30).
La violenza attraverso arte e cinema inaugurano invece gli eventi della settimana prossima: venerdì 25 “Home sweet home”, piéce teatrale sulla violenza domestica, scritta e diretta dalla rinomata compagnia teatrale "Quelli di Grock" (Teatro Piana, ore 21). Sabato 26 il Circolo Donne Sibilla Aleramo propone invece la visione del film “Uomini che odiano le donne”, tratto dal romanzo di Stieg Larrson (Sala Ilaria Alpi, ore 21).
Da non perdere l’ultimo appuntamento, in programma domenica 27, “Poesia e immagini”: Silvana Ceruti e Alberto Figliolia presentano la nuova antologia di poesie e racconti, composti dai detenuti della Casa circondariale di Opera, carcere maschile ad alta sicurezza. La raccolta è il frutto del “Laboratorio di lettura e scrittura creativa”, presente nel carcere da 17 anni, al fine di sviluppare la comunicazione e la condivisione tra i detenuti, per consentire loro di raccontarsi senza maschere (Sala Ilaria Alpi, ore 17.30).
Le sorelle Mirabal
Le sorelle Mirabal nacquero in Ojo de Agua, provincia di Salcedo della Repubblica Dominicana. Si opposero alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo che, nel 1930 giunse al potere con elezioni truccate, deponendo il presidente Horacio Vásquez (nel 1961, i suoi protettori di Washington, di fronte all'indignazione mondiale, lo lasciarono al suo destino e perì nell’agguato del 30 maggio)
Il 25 novembre 1960 Minerva e María Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione, in compagnia della sorella Patria. Furono intercettate da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte in un canneto, subirono le più crudeli torture prima di essere vittime di quello che si è considerato il crimine più orripilante della storia dominicana.
Coperte di sangue, massacrate dalle coltellate, furono strangolate, messe nel veicolo nel quale viaggiavano e gettate in un precipizio con lo scopo di simulare un incidente.
L'assassinio delle sorelle Mirabal produsse gran dolore in tutto il paese e fortificò lo spirito patriottico della comunità, desiderosa di raggiungere un governo democratico che garantisse il rispetto della dignità umana.
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