Dieci appartamenti, quattro negozi e un magazzino tra le vie Sant'Adele, Monti, Cavour, Garibaldi, IV Novembre e Malakoff. Per un valore complessivo di quasi un milione e settecentomila euro. Sono i beni che lo Stato ha sequestrato agli 'ndranghetisti di Corsico e ha trasferito, nel corso degli anni, all'Amministrazione comunale per destinarli a scopi sociali...
Uno di questi, che si trova in via Malakoff 6/A, ed è stato tappa nel sud-ovest milanese dell'iniziativa “Scopri il bene!” promossa dal coordinamento di Milano e provincia di Libera sabato 5 novembre.
“Al di là del valore economico dei beni – spiega la sindaca Maria Ferrucci - quello che conta è l'aspetto simbolico. Perché sono tutti immobili che hanno avuto o avranno una destinazione pubblica. Per questo ho anche deciso di sostenere l'appello dell'associazione Avviso Pubblico-enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie allo scopo di chiedere al Parlamento di non approvare una recente proposta con la quale sarebbe consentito di vendere sul mercato privato i beni sequestrati alla criminalità organizzata.
D'altra parte – precisa la sindaca - numerosi magistrati in prima linea nella lotta alle diverse mafie che condizionano, almeno in parte, il sistema economico e politico del nostro paese hanno ribadito in molte occasioni che intervenire sui patrimoni è la chiave di volta per indebolire il potere di chi delinque. Ritengo, invece, che occorra trasferire ai Comuni le necessarie risorse per riqualificare i beni sottratti ai mafiosi, anche solo togliendo gli importi dai vincoli del patto di stabilità, considerando queste spese per le proprie comunità – dice Maria Ferrucci - come un concreto sostegno, nell'ottica anche della prevenzione, alla lotta contro l'illegalità.
Un modo per restituire alle giovani generazioni parte del patrimonio di cui è stato ingiustamente privato il territorio di appartenenza negli anni passati e dal quale potranno iniziare a costruire il proprio futuro”.
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