“All Inclusive”, è questo il titolo del libro che Loris Cereda sta scrivendo sulla sua esperienza da detenuto, trasfigurata e traslata nel contesto ambientale di un villaggio turistico. E’ la prima anticipazione che l’ex sindaco di Buccinasco dà alla stampa nell’incontro convocato martedì 28 novembre nei locali del bar palestra MC2. Il libro avrà un piglio letterario di carattere cinematografico, non si sa mai che qualcuno voglia portare la vicenda sugli schermi. “All Inclusive” è anche la verità, la sua verità, che Cereda racconta per l’ennesima volta, ma con un taglio diverso, sulle vicende che lo hanno portato al centro dell’attenzione e anche a varcare le soglie di una cella. Ma non sarà solo questo il tema dell’incontro, ci sarà anche altro come vedremo più avanti, dal PDL al suo rientro nell’agone della politica locale...
LA TANGENTE
La tangente non era una tangente, questa la tesi di Cereda, ma il pagamento di una regolare prestazione professionale, una sorta di intermediazione immobiliare che nulla aveva a che fare con la realizzazione del centro commerciale al centro dell’inchiesta. Nessun danno quindi, né alle casse pubbliche, né tanto meno ai cittadini, né alcun beneficio personale illecito.
Anzi, l’operatore avrebbe costruito un centro che si sarebbe rivelato un beneficio per i cittadini di Buccinasco, una sorta di hub distributivo della spesa famigliare, in pratica il centro di smistamento della spesa casalinga ordinata on line e in un secondo tempo ritirata a mezzo auto dai clienti.
Per di più con l’accordo per 30 assunzioni da effettuarsi sul territorio tra i senza lavoro della città e anche uno spazio web dove i produttori locali avrebbero potuto commercializzare e promuovere le loro offerte. Ma non solo, anche un parcheggio realizzato sempre dall’operatore e utilizzabile anche dalle ditte adiacenti. I 3.250 euro , regolarmente fatturati, non hanno nulla a che fare con l’operazione, che si sarebbe comunque rivelata un vantaggioso affare non per il primo cittadino ma per l’intera città. Il punto decisivo ovviamente, sarà dimostrarlo in Tribunale, anche se, fatto questo, resterebbe aperta la questione dell’ “opportunità politica” di una simile operazione: resta infatti il problema di un rapporto di lavoro remunerato con un operatore con interessi sul territorio e questo anche dando credito alla tesi che questi interessi non ne abbiano tratto alcun giovamento o vantaggio.
IN VIAGGIO CON LE FERRARI
Intanto due Ferrari e basta: la stampa ha parlato anche di una Bentley , ma Cereda ne ignora l’esistenza e conferma, le Ferrari erano solo un prestito. “C’è chi mi chiede se le ho ancora o mi sono state sequestrate, ma non sono mai state mie. Le ho usate per 45 giorni e basta e non 90 come è stato detto”. E non erano un compenso. Vengono dal marito della sua commercialista, racconta Cereda, che per ragioni legate alla sua professione ha spesso a disposizione auto di lusso che poi non usa. Cereda le nota parcheggiate sotto l’ufficio, celia un po’ sull’alto livello della clientela e accetta la proposta di tenersene una per un po’.
“E chi avrebbe detto di no?” si domanda, (beh, chi avrebbe dovuto accendere un mutuo solo per fare un pieno, suggeriamo a titolo di contributo). Comunque lui usa le auto senza farne mistero, ci porta in giro la famiglia, la madre, la moglie, la figlia che va a prendere a scuola. E questo è senza dubbio vero, visto che in pochi giorni tutto il paese ne parla. Anzi a Cereda piacerebbe fare anche una sorta di concorso indirizzato agli anziani, tipo “fatti un giro in Ferrari con il sindaco”.
Succede però che il prestatore d’auto metta in piedi una società cooperativa dedita alla raccolta rifiuti e pulizia stradale e che ottenga il subappalto dall’appaltatore principale della commessa qui a Buccinasco. Una coincidenza che insospettisce la magistratura, anche se è pur vero che il subappalto non viene ovviamente direttamente dal Comune ma dall’appaltatore principale.: “che non ho in alcun modo influenzato, ho solo presentato un’azienda capace di ripulire le strade, tra l’altro con una tecnologia che non richiede la rimozione delle auto dalle vie interessate”.
TESORI SVIZZERI?
Il prestatore d’auto sostiene anche di avere effettuato all’ex sindaco pagamenti in contanti, totale una cifra variabile tra i 20 e i 25mila euro. Cereda ha qualche rilievo da fare sul disinteresse di queste dichiarazioni in merito, dopo averle fatte infatti il suo autore è stato scarcerato. Siamo sempre nel regno delle coincidenze. In ogni caso “è la mia parola contro la sua”, dei pagamenti non c’è traccia, almeno sul suolo nazionale.
Ma i frequenti viaggi in Svizzera di Loris Cereda insospettiscono: “Non c’è nessun tesoro in Svizzera, semplicemente facevo il consulente per tre aziende farmaceutiche svizzere. Tutto dimostrabile, lavori veri, non inventati per emettere fatture di copertura”.
MAGISTRATURA ANTIPOLITICA
In questa occasione Cereda è meno drastico del solito. “Mi metto nei panni dei magistrati, capisco che vogliano vederci chiaro”. Ma non cambia opinione sulla presunta ostilità pregiudiziale della magistratura verso la politica, tutta quanta, “infatti non ho mai parlato di toghe rosse”.
E sottolinea ancora le coincidenze : “critico le intercettazioni e un mese dopo mi intercettano, critico l’atteggiamento dei magistrati verso le amministrazioni pubbliche e un mese dopo mi arrestano, mi compiaccio del fatto che le recenti inchieste sulla criminalità organizzata abbiano solo sfiorato Buccinasco e mi sospettano di connivenza con le organizzazioni locale della ‘ndrangheta, arrivano persino a pedinarmi”.
REDUCE DAL VIETNAM
In carcere Cereda assiste alla TV alla campagna del PDL contro l’invasività della magistratura, “la condivido e me ne sento parte, anzi, visto dove stavo, mi sento come un prigioniero di guerra”. Ma quando esce c’è freddezza, distacco e presa di distanza nei suoi confronti (non a Buccinasco ma a livelli più alti) e lui si sente come un reduce dal Vietnam, quando in Usa, appunto, chi tornava da quella guerra era guardato con ostilità e sospetto, da evitare insomma, perché tornava da una guerra ingiusta.
E Cereda si chiede: ma la campagna sulla magistratura allora era giusta o ingiusta? E chi l’ha condotta va rispettato e valorizzato o tenuto a distanza? “Ne vorrei parlare per dieci minuti con il premier Berlusconi”, (piccolo lapsus, Berlusconi è ex premier, tanto per stare in tema di reducismo).
LARGO AI GIOVANI
Basta con la politica? Niente affatto, anzi. “Sto facendo politica con un gruppo di giovani tra i 18 e i 31 anni, con il gruppo “Politica Giovane”, un’esperienza innovativa”. Il gruppo c’era già da prima dell’arresto e ovviamente è un po’ scioccato dalle peripezie giudiziarie del padre fondatore, cosa si rischia a stare al fianco di Cereda?
“Qualcosa si rischia data la situazione, ma chiunque rischia a fare politica in una realtà come quella di Buccinasco”. Si guarderà un po’ cosa succede nel centro destra, “al momento un bel niente”, e anche a quello che succede nel centrosinistra, “ma non ci vedo nulla di nuovo per ora”. Comunque il movimento, se vogliamo chiamarlo così, non ha preclusioni di schieramento e di alleanze.
ALL INCLUSIVE
Questa è la verità “all inclusive” raccontata da Loris Cereda in oltre un’ora di brillante monologo, in pratica un’autoassoluzione che, se non sempre convince, è certo capace di insinuare un qualche dubbio giuridico anche tra i più colpevolisti.
All Inclusive appunto, se poi il Tribunale individuerà degli “extra”, beh quelli bisognerà pagarli.
Fulvio Scova
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