domenica 6 novembre 2011

BUCCINASCO - Domani riapre la Nova Terra

La buona notizia è che domani mattina (lunedì 7 Novembre) riapre la Nova Terra: i 350 bambini – o qualcuno in meno visto che circa una ventina di famiglie hanno chiesto il nulla osta per spostare i bambini altrove – potranno sedere tra i loro banchi dove mancano dal 22 ottobre, da quando l’ufficiale giudiziario ha apposto i sigilli... 


Ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa Lino Guaglianone, presidente del collegio sindacale della Finman, ha consegnato le chiavi della scuola a Silvana Vaghetti, ex consigliera Pdl di Buccinasco. Sarà lei domani mattina a sua volta a consegnare le chiavi ai genitori dei bambini. Non ai rappresentanti della Nova Terra, con cui Guaglianone e la Finman non intendono più trattare e che non considerano come interlocutori. 

Per evitare polemiche e strumentalizzazioni, spiega Guaglianone, la conferenza stampa non viene organizzata a Buccinasco ma al circolo della stampa di corso Venezia.

Dal centro di Milano, quindi, “senza clamore”, sembra ripartire da destra la campagna elettorale di Buccinasco con l’intervento evidentemente politico di Guaglianone, al cui fianco siedono Vaghetti e Serena Manzin, ex assessore al Comune di Milano (tra il pubblico è presente anche Luigi Rapetti, anche lui ex consigliere a Buccinasco). 

Non c’erano altri rappresentanti della Finman, né era stata invitata la dirigenza di Nova Terra: “Per me loro sono cialtroni e al tavolo con loro non ci sediamo”, ripete del resto più volte Guaglianone, che ripercorre la vicenda che ha portato ai sigilli fin dal 2006, anno dell’acquisto del terreno inizialmente preso per la realizzazione di un centro commerciale, attraverso un leaseback con Unicredit. Con il cambio di destinazione del terreno e dei metri cubi, spiega Guaglianone, anche il valore aumenta sino ad arrivare ad oltre 6 milioni di euro.

Proprio le diverse valutazioni dell’immobile hanno portato alla vicenda giudiziaria che fino ad oggi ha dato ragione alla società di Mario e Adriano Pecchia. All’origine degli accordi, inoltre, il soggetto con cui Finman si confrontava non era la cooperativa Nova Terra, ma la Fondazione Rosanna Salvi: “Quando ancora la scuola non era stata costruita, viene fatta una bozza preliminare di affitto con l’impegno di versare 450 mila euro annui, come strumento per arrivare all’acquisto”, ricorda Guaglianone, “fanno l’inaugurazione nel 2009, ma nessuno si presenta a sottoscriverla: pensavano di rimanere lì senza pagare nulla”.

Nei giorni scorsi lo stesso avvocato dell’istituto scolastico Michelangelo Carnovale ha dichiarato alla stampa che “oggettivamente Nova Terra non aveva titolo di stare nei locali perché non c’era alcun contratto a riguardo”. Ma ha anche spiegato i fatti da un altro punto di vista, ricordando come tramite la Fondazione Rosanna Salvi la scuola fosse entrata nei locali contribuendo con un milione e mezzo di euro per gli impianti e che recentemente avesse dato la disponibilità a corrispondere il canone d’affitto. Dopo lo sfratto del febbraio 2011 e l’intervento del tribunale, era stato stabilito un nuovo canone di 150 mila annuo ma, secondo quanto dichiara l’avvocato Carnovale, nonostante la volontà di Nova Terra di pagare, da parte di Finman non ci sarebbe stata la volontà di sbloccare il conto sequestrato di Nova Terra. Giovedì 20 ottobre la scuola era pronta a versare 300 mila euro, ma l’accordo non si è concluso, la Finman chiedeva una cambiale

E oggi la situazione non è cambiata. Nonostante tavoli aperti anche in Regione Lombardia, Finman non intende trattare con l’attuale dirigenza. Vuole altre garanzie. Chiede l’intervento diretto dei genitori: “Noi siamo pronti”, dice Bruno Di Franco, portavoce del Comitato dei genitori. Purché i bambini tornino nella loro scuola.


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