mercoledì 2 novembre 2011

CESANO - Maggioranza divisa sulle “alienazioni”

Nove voti a favore, cinque contrari, quattro astenuti: questo l’esito della votazione sulla modifica del piano della alienazioni, discussa durante l’ultimo Consiglio comunale dello scorso 27 ottobre che ha spaccato la maggioranza cesanese. Tre consiglieri del Pd, Mara Rubichi, Francesca Robbiati e il capogruppo Simone Negri si sono astenuti e a loro si è unito anche Giovanni Addonisio della lista “Insieme per Cesano”, fino ad oggi sempre fedele alla linea del sindaco D’Avanzo...



A non convincere i consiglieri, in particolare, è l’intervento previsto in via Isonzo: il Comune venderà un’area di 2 mila metri quadrati per costruire case ad edilizia convenzionata con un indice di edificabilità molto elevato

“Mi sono astenuto dal voto sul piano delle alienazioni in quanto convinto che fosse meglio ritardare di qualche giorno l'approvazione dello stesso, essendo in presenza di alcuni aspetti tecnici di cui non si era discusso e che per chi non è urbanista sono sempre di difficile comprensione”, ci ha poi spiegato Simone Negri.

  

“Sinceramente, ritengo che sulle vicende edilizie sia sempre meglio ammettere la propria ignoranza e ricercare un approfondimento piuttosto che abbandonarsi a un atteggiamento di laissez-faire per poi stupirsi, di fronte ad immani colate di cemento, degli effetti di quanto si è votato anni prima. Dopo un anno, si possono correggere tariffe sbagliate, si possono ripristinare servizi tolti mentre eventuali ecomostri ‘sono per sempre’. Quindi quando si parla di edilizia, per quanto mi riguarda, la prudenza non è mai eccessiva date le responsabilità che ci si assume nei confronti del territorio”.


Il Consiglio si era aperto con una lunga comunicazione del sindaco che ha espresso forte preoccupazione per la situazione della finanza pubblica locale richiamando tutti ad agire con responsabilità. D’Avanzo ha anche voluto rassicurare i cittadini sulla riapertura dell’ufficio postale del quartiere Tessera dopo l’incendio: sono infondate, ha precisato il primo cittadino, le ipotesi di chiusura totale dell’ufficio.

“Fin dalle prime ore dopo l'incendio ho dato la più ampia disponibilità dell'Amministrazione a individuare possibili soluzioni alternative, nel caso in cui si fossero resi necessari tempi molto lunghi per i lavori. E su questo avevo ricevuto la più ampia disponibilità degli ispettori e della direzione di area di Poste Italiane. Disponibilità che mi è stata riconfermata proprio in questi giorni”.

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