sabato 6 marzo 2010

Aspiranti pubblicisti raccontano... Insieme per la legalità


Oggi, aprendo stancamente la posta con la solita flemma routinaria, mi sono soffermata su un’importante iniziativa condotta dalle Amministrazioni Comunali di Cesano Boscone, Corsico e Trezzano sul Naviglio.
L’incipit del flyer conteneva una frase del Giudice Paolo Borsellino:”la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale, che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà, che si oppone al puzzo del compromesso morale dell’indifferenza, delle contiguità e quindi della complicità”.

Con stupore mi sono accorta di quanto la semplicità di questo pensiero potesse essere condivisibile da tutte le persone oneste, che hanno avuto e continuano ad avere la voglia di lottare e credere, più in generale, che un miglioramento della realtà sia sempre possibile.
Ma l’importanza della citazione risiede soprattutto nel termine “cultura”, inteso in senso lato quale passione e tensione verso la conoscenza di quello che ci circonda, e non -di contro- limitato al mero dato nozionistico.
È per questo che l’iniziativa delle Amministrazioni mi è apparsa di fondamentale importanza: non un autocelebrativo risveglio delle coscienze, ma uno stimolo a che tutti, insieme , si possa confrontarsi e crescere nel rispetto reciproco.
Il segreto è nell’accoglienza, che supera la paura del diverso e del difficile, respingendo le divisioni.
E il modo per ottenerlo è la partecipazione di tutti.
Infatti l’iniziativa, che conta diversi appuntamenti dal 26 febbraio all’8 marzo, si rivolge a tutti i cittadini: siano essi giovani delle scuole superiori o adulti, attraverso conferenze, spettacoli teatrali e confronti con personaggi di spicco.
Questa è una grossa possibilità di aprirsi al dialogo e all’accettazione reciproca pure nella discordanza di opinioni, per cominciare un cammino di fronte comune verso quei problemi che per lontananza geografica, sociale, o solo presunta, tacciamo a noi stessi sperando che non ci riguardino.
Aprire gli occhi, osservare, parlare e ascoltare: questa è la speranza che vorrei respirare a questi incontri!

Silvia Messina

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