Lombardi però si è fatto interprete delle preoccupazioni espresse dal sindaco e ha contattato l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo per verificare possibili soluzioni.
Ma sembra che non si possa tornare indietro, nonostante i lavori non siano completati. D’Avanzo fa notare, infatti, che nonostante le fermate siano state attivate alla fine dell’anno scorso, mancherebbero ancora molti servizi connessi e promessi da Rfi e non vi sarebbe una pianificazione progettuale per le barriere antirumore...
Il sindaco insiste inoltre su quella che D’Avanzo considera “una vera e propria emergenza sociale e di sicurezza”: “un parcheggio per trecento auto, a servizio di una fermata con sei/otto corse al giorno. Non è un vero e proprio spreco di risorse pubbliche?”.
Insomma, per lui, la posizione di Rfi è “sinceramente indifendibile” e non si trova d’accordo con chi sostiene le Ferrovie dovrebbero pagare il Comune (per l’esproprio del terreno) quanto stabilito nel 2003, visto che l’area vale molto di più: “Le norme e la giurisprudenza dicono ben altro, tanto che la società che gestisce la rete ferroviaria italiana ci ha offerto ben il quadruplo di quanto previsto in sede di Conferenza. Cifra che, sommata ad altri oneri, arriva a circa 2 milioni e 600 mila euro, quindi ben lontana dai 500 mila iniziali”.
La proposta del Comune di Cesano è quella di creare un presidio nell’area, con la realizzazione di strutture ricettive e un parcheggio sotterraneo. L’area, infatti, si trova in una zona industriale che, durante le ore serali, è abbandonata e quindi rappresenterebbe un serio pericolo per gli eventuali utilizzatori del servizio di trasporto su rotaia.
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