mercoledì 31 marzo 2010

Elezioni Regionali - Il Commento - A sinistra c’è bisogno di “ferie”

Riesce sull’altro fronte a Filippo Penati (ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano e cultore accanito della ricerca del voto moderato) la straordinaria impresa di raccogliere qualcosa come 10 punti in meno del suo predecessore Riccardo Sarfatti (il 33% contro il 43) che poteva vantare un curriculum politico sensibilmente più modesto e una popolarità ancora minore, per non parlare del non trascurabile particolare che Sarfatti annoverava nella sua coalizione un alleato come l’Italia dei Valori, che nel 2005 raccolse solo l’1,5% dei consensi contro l’attuale 6 abbondante. Le ragioni della sconfitta si possono forse, a caldo, riassumere in due episodi di cui chi scrive è stato testimone diretto: ore 19.10 di lunedì 29 marzo Piero Fassino dichiara a Radio Popolare che “il vero sconfitto di queste elezioni è Silvio Berlusconi”; ore 19.40 dello stesso giorno, Penati al TG3 Lombardia, si compiace di avere ottenuto nei quartieri del centro di Milano un buon risultato (soddisfazione singolare e stravagante per un partito che nelle forze popolari e non nella buona borghesia milanese dovrebbe affondare le radici e intercettare consensi). Parole chiare e semplici che, facendo un attimo capolino altrove, vanno ad aggiungersi al fatto che l’unico risultato politicamente pagante (regioni tradizionalmente rosse a parte, ovviamente) è stato ottenuto in Puglia da quel Nichi Vendola che ha avuto fino all’ultimo tra i suoi nemici più acerrimi il gruppo dirigente del PD e in particolare quel Massimo D’Alema noto per essere considerato dai più “uno tra i politici più intelligenti della sinistra”. A sinistra forse non  resta che da domandarsi perché mai e per quale straordinaria maledizione della storia, il cretinismo politico non vada mai in ferie.

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1 commento:

  1. Penati è contento perchè migliora nei quartieri del centro di Milano, la Lega di più perchè conquista periferie e hinterland. Così a prima vista Bossi dopo la malattia sembra poco lucido, ma visti i risultati è proprio vero che non bisogna mai fermarsi alle apparenze: a prima vista infatti Penati sembra un politico di vaglia.

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