C’erano quasi tutti – il 90 per cento dei lavoratori – e il clima era concitato e teso, come ogni assemblea sindacale che si rispetti. Mercoledì 17 marzo i dipendenti comunali si sono riuniti nella Sala consiliare per un incontro organizzato dai rappresentanti sindacali provinciali e dalla Rsu del Comune. Gli stessi che venerdì 26 marzo incontreranno il sindaco Loris Cereda, come stabilito proprio al termine dell’assemblea.
Al centro del dibattito la recente riorganizzazione del personale da parte dell’Amministrazione e una delibera approvata dalla Giunta e non accettata dai sindacati in cui si stabiliva che i responsabili delle Posizioni Organizzative non potessero far parte della rappresentanza sindacale. La delibera comunque è stata sospesa, come ci ha confermato Patrizio Marcatto della Rsu. E come ha chiarito lo stesso sindaco: “È stata una forzatura degli uffici”, ha precisato Cereda, “ho subito condiviso l’opinione che si trattasse di un’evidente violazione dello Statuto dei lavoratori”...
“Per ciò che si riferisce alla concertazione mancata a proposito della ristrutturazione organizzativa sono certo che nell’incontro previsto per venerdì 26 sistemeremo tutto”, ha continuato poi il sindaco.
Durante l’assemblea, infatti, si è anche discusso della riorganizzazione degli uffici. Un percorso che negli ultimi mesi non è stato facile né per i lavoratori né per i loro interlocutori che di volta in volta sono cambiati. Prima ci ha provato l’assessore Pizzarelli – spiega la Rsu – che intendeva razionalizzare gli uffici con la creazione dello Sportello Unico, senza esito perché mancava il consenso di tutti. L’assessore si è poi dimesso e un nuovo percorso è iniziato con il direttore generale. Ma anche lui se ne è andato: “Alla scadenza delle nomine dei responsabili di settore il sindaco, senza il supporto del direttore, avrebbe dovuto rinnovare le posizioni organizzative ma le cose non sono andate così”. E qualche posizione è scomparsa, qualcuno è stato spostato, col risultato che alcuni settori si sono sentiti penalizzati, in particolare ufficio tecnico e biblioteca. Ma la Rsu è fiduciosa e anche il sindaco è disposto a riaprire il confronto.
“Era mia intenzione confermare le posizioni organizzative, ma quando nella mattina del primo marzo mi sono trovato davanti all’improvviso le dimissioni del direttore generale ho colto al volo l’occasione che mi si presentava: risparmiare 60mila euro e rispettare fin da ora quanto indicato dal ministro Brunetta, cioè niente direttore generale per i Comuni sotto i 100mila abitanti. Ho utilizzato la cifra in parte per sistemare criticità di bilancio, in parte per sanare situazioni critiche con alcuni dipendenti e in parte per creare una sorta di struttura aperta che mi permettesse di dare premi e incentivi. In effetti dati i tempi ristretti che avevo a disposizione l’ho fatto senza concertare nulla con le organizzazioni sindacali, ma si chiarirà tutto”.
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