Italia, Lombardia, Milano, Corsico, piazza San Giovanni XXIII, 7: questa è la collocazione dell’Associazione Culturale Comtetaro. Situata di fronte al luminoso parco Giorgella, il Comteatro vede la luce nel 1982 per opera di Claudio Orlandini, che tuttora ne è il direttore artistico. Il Comteatro è in prima istanza luogo di formazione per la didattica teatrale, che crea possibilità di esperienza per tutte le fasce d’età. Inoltre la Compagnia mette in scena produzioni drammaturgiche, svolge diverse attività, come il Teatro-scuola, e si occupa dell’organizzazione di eventi culturali, come la “Maratona della lettura” presso la Biblioteca Comunale. Vi parlo di questa Associazione Culturale perché credo che sia una risorsa importante del nostro territorio, che tutti dovrebbero vedere con i propri occhi.
Faccio parte di questa realtà da tre anni, partecipando al laboratorio attoriale per adulti. Quando tre anni fa ho cominciato ad informarmi sul Comteatro, sul sito dell’associazione (www.comteatro.it) mi colpì immediatamente una frase: “Essere vivo in teatro vuol dire creare qualcosa per qualcuno”. Da questa frase si può già respirare l’aria che si assaggia varcando la porta d’ingresso: la parola d’ordine è il darsi all’altro. E questo non si misura soltanto dall’orientamento e dall’attenzione con cui vengono strutturati i momenti didattici, ma anche dai momenti informali, di passaggio, caratterizzati da un interesse rivolto alla persona, che, credetemi, è raro trovare altrove. Ma non solo agli allievi è rivolta questa particolare cura: anche la relazione con gli spettatori è pensata nella direzione dell’accoglienza e dell’ospitalità. Ecco perché il Comteatro è una “realtà incredibile”:qui si coglie uno sguardo rivolto all’aspetto umano, pronto a incontrare gli occhi di tutti. Come direbbe il regista teatrale britannico Peter Brook: «Il Teatro non ha categoria ma si occupa della vita. È il solo punto di partenza, l'unico veramente fondamentale. Il Teatro è la vita.»
Fabrizia Bandi
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