Ultimamente, facendo la spesa all'Ipermercato Fiordaliso, mi è capitato di osservare le reazioni delle persone che rimanevano spaesate non trovando i sacchetti di plastica vicino alle casse. La domanda più frequente che si pongono è: “ma dove sono i sacchetti di plastica?”. E chissà cosa si rispondono nella loro mente?...
La realtà è che non si tratta di un imprevisto esaurimento delle scorte, né di un ritardo nelle forniture dei tanto utilizzati sacchetti, bensì di una scelta ragionata e ammirevole, che in Italia può sembrare strana, ma che in altri paesi del mondo è già normalità da tempo.
Da noi forse non tutti sono pronti a comprendere e ad accettare una scelta di questo tipo, perché probabilmente non tutti sanno che i sacchetti di plastica sono i maggiori responsabili dei crescenti danni ambientali sulla Terra. La maggior parte di essi, infatti,dopo essere stati utilizzati e gettati vanno a finire nei mari e negli oceani, dove alcuni animali li mangiano, scambiandoli per cibo, mentre gli uccelli a volte vi rimangono intrappolati e muoiono, per non parlare di tutti quei sacchetti che arrivano sulle spiagge rovinandole sia dal punto di vista ecologico che estetico...
E la cosa che a me personalmente fa stare peggio è che quando do del pesce da mangiare ai miei figli, una parte della plastica che quei pesci hanno mangiato nei mari se la mangiano anche i miei figli!!! E non si tratta di una pessimistica congettura della mia mente, bensì dei risultati di recenti ricerche che hanno dimostrato quanto il danno ecologico provocato dai sacchetti di plastica si ripercuota con effetti disastrosi sulla salute umana.
La soluzione a tutto questo è semplice: utilizzare buste in mater-bi, completamente biodegradabili, che dopo aver fatto la spesa si possono riutilizzare come sacchetti per i rifiuti umidi; oppure usare buste in tela, tenendole sempre in macchina o portandosele da casa, anziché comprare sacchetti nuovi ogni volta che si fa la spesa. Usare sacchetti in tela o in mater-bi significherebbe risparmiare mediamente 6 sacchetti di plastica a settimana per famiglia, ovvero 24 sacchetti al mese, 288
all'anno, più di 20.000 in una vita. Il che porterebbe con sè un enorme risparmio di petrolio e di risorse per produrli, oltre alla consapevolezza di non essere partecipi di un tremendo disastro ecologico.
Certo, si tratta di cambiare un po' le nostre abitudini, ma se si tratta di salvare il nostro pianeta non vale forse la pena di fare uno sforzo e di rinunciare ad un po' di comodità? La risposta a ciascuno di noi...
Intanto l'Ipermercato Fiordaliso la sua scelta l'ha fatta, e da parte mia spero che venga ben compresa e appoggiata dai consumatori. A questo proposito, però, credo che ci sia bisogno di un maggiore sforzo comunicativo nei loro confronti perché, da quanto ho potuto vedere, non sono sufficienti i cartelli bianchi e verdi appesi vicino alle casse, che non tutti leggono, per motivare l'assenza dei sacchetti di plastica. Alcune modalità che mi vengono in mente e che potrebbero avere maggiore presa sulle persone sono: far passare il messaggio di tanto in tanto attraverso gli
altoparlanti in tutto l'Ipermercato, oppure affiggere manifesti con immagini che trasmettano con immediatezza il legame tra sacchetti di plastica e danno ecologico, oppure utilizzare i volantini pubblicitari distribuiti nelle caselle postali dei consumatori per far comprendere che la mancanza dei sacchetti di plastica alle casse implica motivazioni che ognuno di noi dovrebbe sicuramente ben conoscere e, spero, anche condividere.
Patrizia Palumbo
Nessun commento:
Posta un commento