Ancora minacce a don Gaetano Fusi. Una nuova lettera contro il parroco della centralissima chiesa dei Santi Pietro e Paolo è stata recapitata questa volta al sindaco di Corsico, che, dopo le intimidazioni della scorsa settimana aveva espresso solidarietà al sacerdote.
“Lo avvertiamo per la sua incolumità di vivere e far vivere in pace agli altri, senza dar ragione e solidarietà alla testa di c... di don Gaetano, perché ormai è nel mirino e non avrà lunga vita...”: inizia con questa frase, errori grammaticali compresi la lettera arrivata all’Ufficio protocollo il 18 marzo. Mittente: “Cittadini nauseati e stanchi di sentire da una vita queste c... di campane ogni 15 minuti”.
La questione è sempre la stessa: qualcuno non riesce proprio ad accettare che le campane continuino a suonare.
Come se suonare le campane fosse il “capriccio” di un sacerdote e non una tradizione consolidata che unisce la comunità cristiana. E allora l’intera comunità cristiana di Corsico ha voluto stringersi attorno a don Gaetano e compiere un gesto simbolico di solidarietà. Domenica scorsa tutte le parrocchie corsichesi non hanno suonato le campane. Hanno scelto una domenica di silenzio, non come segno di resa o debolezza ma al contrario per dimostrare di riunirsi e unirsi attorno al proprio pastore, come ci ha spiegato don Marco Magnoni, perché “quando viene toccato un prete, è toccata tutta la comunità”.
Nessun commento:
Posta un commento