lunedì 13 settembre 2010

Pieve Emanuele - Tolcinasco: e ora Berlusconi rivuole indietro i soldi

Laghetto di Tolcinasco: 
Paolo Berlusconi cambia strategia e passa al contrattacco in merito alla vicenda che lo ha visto versare alle casse pievesi 4 milioni e 500mila euro lo scorso 2009. E come cavallo di Troia per ribaltare la sentenza del Tribunale civile di Milano conta di sfruttare quello che potrebbe rivelarsi come un clamoroso autogol da parte dell’Amministrazione stessa. Ricapitolando: a fine anni Ottanta il fratello del Premier e la Seg, Società Europea Golf, presero in mano l’area, nella frazione di Fizzonasco, per realizzarvi un elegante parco, ristrutturare il castello con oltre duecento unità abitative e un campo da golf oggi rinomato a livello nazionale...
 

Niente di male, si dirà. Non fosse che il tutto avvenne solo “grazie alle condotte di corruzione poste in essere tra gli altri da Paolo Berlusconi in concorso”, come recita la sentenza. Un miliardo e 300mila euro delle vecchie lire finirono infatti nelle tasche degli amministratori di Psi e Pci in cambio del via libera a procedere con un’opera che, seppure con caratteristiche di “piacevolezza e gradevolezza”, ha costituito un danno all’ambiente avendo causato “irreversibili modifiche dell’intero patrimonio idrogeofaunistico” e “interferenze al più generale equilibrio dell’ecosistema della zona”. Questo sempre secondo il dispositivo del Tribunale sfociato nella condanna nell’estate 2009. il tutto sembrava essersi così risolto positivamente per il Comune pievese, con una piccola coda polemica lo scorso maggio quando l’opposizione di centrosinistra – cioè coloro che nel periodo post-Tangentopoli intentarono la causa a Berlusconi junior – trovò inopportuno che il sindaco Rocco Pinto avesse ringraziato con una lettera Paolo e famiglia per l’avvenuto pagamento, decisivo per le sorti del bilancio comunale, come fosse una concessione invece che un’ammenda imposta dal Tribunale.

Questo agosto, il colpo di scena: il legale di Berlusconi e quello della Seg hanno infatti presentato ricorso alla Corte d’appello. E come elemento decisivo hanno richiamato il sito istituzionale dello stesso Comune di Pieve. Qui campeggia infatti piuttosto in evidenza, tra i cinque link dedicati a “storia e luoghi” della città, una entusiasta descrizione del Castello di Tolcinasco post-ristrutturazione, che culmina con un elogio del campo da golf, “struttura ricettiva che conferisce valore aggiunto a tutto il territorio per la qualità dei servizi offerti e l’esclusività del luogo”. Comprensibile dunque che il legale di Seg, alla pagina 46 dell’atto di citazione, si sia chiesto:
“Possibile che lo stesso impianto possa creare un danno gravissimo per l’Amministrazione e la comunità locale e, allo stesso tempo, conferire valore aggiunto a tutto il territorio?”

Una contraddizione sulla quale gli avvocati di Berlusconi contano di fare leva per ottenere l’annullamento della prima sentenza. Fosse malauguratamente così per Pieve, quei 4milioni e mezzo di euro che scomparirebbero dal Bilancio costituirebbero una falla ben difficile da rattoppare con altre risorse.
E l’opposizione preannuncia battaglia, con un’interrogazione che sarà presentata al primo Consiglio comunale utile. Per Paolo Festa, Pd, l’obiezione dell’avvocato della Seg è fondata: “Considerato il contesto processuale nel quale si trova l’Ente, in effetti siamo di fronte ad un grave atto di autolesionismo: una clamorosa autorete realizzata a danno della comunità cittadina”

“Il Partito democratico – ha aggiunto Paola Battaglia -, al contrario di quanto sostenuto dalle parti che hanno citato l’Amministrazione in appello, ritiene che il danno di carattere territoriale ed ambientale, anche a causa dei fatti corruttivi, sia stato consumato e che il Comune abbia pieno diritto al risarcimento, come del resto certifica l’ineccepibile sentenza del Tribunale di Milano”. L’interrogazione protocollata chiede in particolare delucidazioni su chi ha inserito e chi ha autorizzato l’immissione della pagina dedicata al Castello di Tolcinasco sul sito comunale e se sia stato richiesto un parere legale all’avvocato che assiste il Comune nel contenzioso. C’è ovviamente attesa per le contromosse che l’Amministrazione intenderà adottare.

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