Ripresa shock per la politica pievese, con l’annuncio nel corso del Consiglio comunale del 14 settembre dell’abbandono della maggioranza da parte del Pdl Giuseppe Galdiero. Già da mesi in crisi nei confronti del suo partito e della maggioranza, Galdino confluisce nel gruppo “Pieve che verrà” di Roberto Zappia e Maurizio Obino, cambiando in modo forse decisivo gli equilibri. Se Galdino questa volta saprà resistere al pressing degli ex compagni di partito, si può dire che la maggioranza, con nove consiglieri più il sindaco, non c’è più. Sono infatti ora undici i consiglieri che non ne fanno parte. E decisivo diventa il ruolo proprio dei tre di “Pieve che verrà”, i cui voti diventano ancora più determinanti. Uno scenario con più di un’analogia con quanto avvenuto a livello nazionale con lo strappo tra Fini e Berlusconi e la nascita del gruppo “Futuro e libertà”. Anzi, il ritorno anticipato al voto sembra oggi una ipotesi forse più concreta a Pieve che nel Paese. Ma qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di soffiare sul cerino per spegnerlo. Stando attento a non provocare un incendio, però…
Di seguito, le parole con cui Galdiero ha dato il proprio addio al Pdl.
Egregi colleghi consiglieri, illustri assessori, caro sindaco,
ho deciso di uscire dal gruppo consigliare del Pdl, anzi credo si chiami ancora Forza Italia verso il Pdl.
Già mesi fa avevo annunciato un mio malumore in questa maggioranza, già mesi fa avevo anticipato che le cose come stavano andando non mi piacevano. Già mesi fa avevo palesemente espresso un disagio e forte preoccupazione per il nostro territorio.
Diciamo che… mi lasciai convincere che le cose potessero cambiare; per la verità i miei compagni di viaggio mi dissero che le cose sarebbero cambiate. Tante parole e tante promesse… ma niente fatti. Nulla è cambiato. Ed io ora ho compreso che è necessario un mio allontanamento da certe logiche di partito, di uomini e di potere. E’ necessario per un uomo che vuole mantenere ben salda la propria dignità.
La mia scelta è consapevole. Io non voglio più essere parte di un partito che non mi rappresenta; parte di una maggioranza di questa politica non mi piace; io non voglio essere nemmeno opposizione perché non mi ci ritrovo ideologicamente; io voglio semplicemente essere un vero consigliere comunale, che vota con coscienza il bene del suo paese, io voglio smettere di alzare la mano a comando perché lo ha detto il partito.
La mia decisione è da tempo che sta maturando e dopo gli ultimi gravissimi accadimenti per la nostra cittadina, è venuto il momento di cambiare; due motivi su tutti: il Pru che, ciliegine, limoni e ortaggi vari a parte, grava sulla nostra cittadina tradendo tutte le aspettative, dal ponte di via dei Pini al rifacimenti del quartiere, passando per la case a canone sociale dove dovrebbero essere trasferiti i nostri anziani che non riescono più a pagare gli affitti degli alloggi Asset; il secondo grave accadimento è Ape e le strutture sportive da essa gestite. La nostra squadra di nuoto è affondata perché non di gradimento come il calcio a qualcuno qui presente.
Così ho compreso che il partito che dovrei rappresentare non mi rappresenta per niente ed impone soluzioni che sono decisamente lontane dal mio volere e dal mio modo di vedere le cose.
Chiedo a gran voce, per cortesia a colleghi consiglieri, assessori e segretari di partito, di non aspettarmi sotto casa come successe la volta scorsa.
Vi chiedo di mantenere salda la vostra dignità senza tentare di convincermi ancora una volta che le cose cambieranno, senza che il mio cellulare inizi a suonare freneticamente per sentirsi raccontare le solite mancate promesse. Vi prego di prendere atto della mia decisione e di non tormentarmi. Io non torno indietro. Molti di voi stanno già contando le manine. State tranquilli. Io intendo votare a favore o meno, a seconda della validità della proposta. Nessun preconcetto. Nessun progetto.
Ho chiesto al gruppo consigliare “Pieve che verrà” di poter far parte del loro gruppo. Mi hanno accolto e li ringrazio. Credo che Maurizio Obino e Roberto Zappia stiano facendo vera politica, abbiano avuto il coraggio di dire NO a scelte sbagliate. Spero di poter fare con loro vera politica per la nostra cittadina.
Illustre sindaco: ognuno sceglie i propri compagni di viaggio. Io per questo viaggio politico avevo scelto un partito, parte di una maggioranza nella quale oggi non mi riconosco più. Ora scelgo una lista civica, composta da persone che dimostrano esclusivamente di pensare al bene della nostra cittadina. Ci pensi, Sindaco. I compagni di viaggio si possono cambiare, basta volerlo”.
Pieve Emanuele, 14 settembre 2010Giuseppe Galdiero
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