martedì 14 settembre 2010

Cesano - Un salotto per l’interculturalità

Intercultura e relazione sono le parole chiave di questa ormai trentennale Festa patronale di  Cesano e sono state anche il tema del salotto culturale svoltosi sabato 11 settembre alle ore 18 presso la sala delle carrozze in villa Marazzi. Numerosi sono stati i relatori del salotto: il sindaco D’Avanzo, l’assessore alla cultura Bianco, don Caldera, il presidente del consiglio provinciale di Milano Dapei, il vicesindaco di Giuseppe, l’ing. Biancardi della protezione civile Regione Lombardia, l’on. Fiano ex rappresentante della comunità ebraica della provincia di Milano, e il rappresentante in Italia dell’ Olp, Bilal...
 
Due sono stati i temi trattati che coinvolgono le relazioni e l’interculturalità sia intese come attività sociale o mutuo soccorso sia intese come dialogo o processo di conoscenza e avvicinamento tra due civiltà: il lavoro della protezione civile e della Caritas nell’Abruzzo dell’immediato dopo terremoto, e l’annosa questione israelo-palestinese.

Il sindaco ha subito sottolineato che i temi scelti non vogliono essere provocatori ma intendono porre in grassetto le molte associazioni presenti sul territorio che si sono adoperate per creare e rafforzare relazioni così da portare un sorriso sulle labbra dei destinatari del loro intervento; interculturalità e relazioni sono la base di una società poiché l’uomo non può rimanere solo. I complimenti all’amministrazione comunale sono arrivati da Dapei per il quale sono essenziali le opere ed il ruolo delle comunità locali che se ben funzionanti costituiscono la base del buon governo e inoltre l’attuale amministrazione ha proposto temi, che contribuiscono all’attività in, questo caso culturale, che si contrappone ad una staticità certamente non salutare, temi che sono oggi di grande attualità .

Corposo, ma altamente documentato è stato l’intervento dell’ing. Biancardi che con una serie di slides ha portato sotto gli occhi del pubblico la disgrazia del terremoto abruzzese ed il volenteroso quanto subitaneo aiuto dei volontari della protezione civile della regione Lombardia e della provincia di Milano; è emerso che la regione Lombardia è quella che ha maggiormente contribuito alle perizie di agibilità senza contare il prezioso aiuto per i beni di prima necessità e farmaci. Sono state inoltre illustrate cifre della catastrofe e dei soccorsi oltre che le modalità procedurali dei medesimi.

Infine si è passati al campo internazionale; Bilal ha spiegato, ovviamente da un punto di vista palestinese, quali sono i nodi per cui la pace è resa difficile: il rientro dei profughi palestinesi della guerra del ’67, i confini dello Stato di Israele, la questione di Gerusalemme e quella dei territori di Gaza e Cisgiordania. Il popolo palestinese, ha detto Bilal, è stanco di guerra e parole e preferirebbe prima un accordo di pace e poi la risoluzione dei suddetti punti, cosa che per scelte politiche anche internazionali non avviene. Inoltre la costruzione del muro cisgiordano (difensivo per gli israeliani oppressivo per i palestinesi) e le difficoltà di comunicazione, per via dei posti di blocco israeliani nei territori controllati dall’Olp, rendono la situazione tesa ed esasperante.
Fiano si è mostrato concorde quasi su tutto: ha sostenuto la necessità di dividere Gerusalemme in modo da fare 2 capitali per 2 Stati, la necessità di restituire parte dei territori occupati, lo sgombero delle colonie (eccezion fatta per quelle più popolose che sono anche le più antiche, a cui bisognerà contraccambiare con territori da dare ai palestinesi), far rientrare parte (tutti sarebbe un colpo non sostenibile per lo Stato) dei profughi; ma ha evidenziato come negli ultimi anni siano entrate in gioco forze che nulla hanno a che spartire con l’Olp come Hezbollah, Hamas, ed il governo di Teheran i quali in nome di una presunta fratellanza islamica ostacolano la pace e mirano alla totale distruzione di Israele.
In ultimo Don Luigi ha espresso la sua soddisfazione perché con questo salotto si è usciti dal nostro cortile e si è incominciato a volare più alto.


Andreas Massacra

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