Una tragedia annunciata. Da mesi, anzi da anni. Venerdì scorso, nel pomeriggio, un pensionato, Gaetano Gnudi (74 anni), è stato aggredito da un branco di cani a Muggiano: l’uomo, residente a Milano, era andato a trovare degli amici a Trezzano sul Naviglio e non trovandoli si era incamminato verso le campagne. Proprio qui, in via Martirano già nel territorio di Muggiano, è stato aggredito e praticamente sbranato da cinque cani randagi che da tempo si aggirano in zona, come già da mesi i residenti denunciano. Grazie ad altri cittadini di passaggio in auto, i cani si sono poi allontanati e l’uomo è stato soccorso da un’ambulanza: viste le sue condizioni è stato poi trasportato con un elicottero al San Raffaele, dove è deceduto, per le gravi lesioni riportate, poco dopo le 22...
È stato Marino Di Gioia, 37enne residente a Muggiano, a chiamare per primo i soccorsi: “Sono passato in auto poco dopo le 17.30, c’era un’altra macchina già ferma e sul campo, nudo, l’anziano sbranato”. Mentre i cani si stavano allontanando. L’uomo era ancora vivo, racconta Di Gioia, i cani gli avevano strappato i pantaloni e aveva morsi in testa e sulle braccia. L’ambulanza è arrivata dopo circa dieci minuti: “Era cosciente, pensavo che ce l’avrebbe fatta”.
E già anni fa, nella stessa zona, si erano verificati episodi simili, come conferma lo stesso Di Gioia: “Quattro anni fa un amico che vive alla Guascona è stato morsicato alle gambe da un gruppo di cani ma è riuscito a liberarsi”. È accaduto anche al padre del giovane poco tempo fa: era in bicicletta quando dei cani hanno tentato di aggredirlo, li ha allontanati con un martello.
Anche alcuni cittadini cesanesi che abitualmente facevano jogging nelle campagne di Muggiano, nei pressi del lago dei Cigni hanno incontrato i cani. Nell’inverno del 2008, una domenica pomeriggio, è successo a Paolo: “Ricordo bene che mentre correvo ho notato dei cani nella roggia che costeggia la strada: uno di questi, era un dobermann, mi ha morsicato ad una gamba”, racconta, “sono riuscito a liberarmi con un calcio e poi mi sono diretto in mezzo ai campi, per fortuna è passato un automobilista che mi ha caricato, salvandomi: ho sempre pensato che quei cani appartenessero ai nomadi perché non si allontanavano troppo dal campo”.
Venerdì pomeriggio, dopo l’aggressione a Gnudi, sono arrivati anche gli zingari, come ci conferma il soccorritore dell’anziano, e hanno subito precisato che quei cani non gli appartengono. Intanto sulla vicenda la Procura ha aperto un’inchiesta, per il momento senza indagati e senza ipotesi di reato. Ma il pubblico ministero Giuseppe D’Amico ha disposto l’acquisizione delle segnalazioni sul gruppo di cani pericolosi che diversi residenti hanno affermato di aver inoltrato all’Asl nei giorni precedenti l’aggressione di Gnudi. L’obiettivo è quello di verificare se tali presunte segnalazioni siano rimaste inascoltate e se dunque ci siano state delle negligenze.
Da giorni la zona è pattugliata dalla Polizia locale: oggi, mercoledì 7 marzo, sono stati catturati due esemplari, una femmina di colore bianco e marrone e un simil-lupo. Dormivano in un camper abbandonato (non del campo nomadi), un altro cane lupo è scappato.
Lunedì si è svolto un vertice al Dipartimento veterinario della Asl, a cui hanno partecipato gli assessori alla Sicurezza di Comune e Provincia, Marco Granelli e Stefano Bolognini, la Asl Milano 1 e la Polizia locale di Cusago e Trezzano: è emersa l’esigenza di un censimento a tappeto di tutti i cani del territorio. E in mattinata i veterinari hanno individuato i rifugi degli animali vaganti che di notte si nasconderebbero in una roggia coperta da rovi, tra la cava e i margini di orti e campi rom.
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