Era il 21 marzo 2010, quando l’allora candidata sindaca Maria Ferrucci incontrava le donne della città che la sostenevano nella sua campagna elettorale. Impegni, promesse, un programma comune. A due anni di distanza la sindaca Ferrucci le donne le ha incontrate di nuovo, insieme alle altre assessore della sua Giunta. Per una serata di informazione e confronto su quanto l’Amministrazione da lei guidata in questi due anni ha realizzato. E sulle difficoltà incontrate soprattutto per i tagli al bilancio che il Comune è stato costretto a fare...
E per i salti mortali, dalla riorganizzazione del personale al ripensamento dei servizi, per garantire il rispetto del patto di stabilità. Proprio per questo, ha esordito la sindaca, il programma elettorale è stato in parte rivisto. È toccato poi alle colleghe di Giunta esporre criticità e progetti del proprio settore: le emergenze nei lavori pubblici con Leodilla Zibardi, il passaggio da un approccio assistenzialista ad un processo di aiuto emancipatorio con Sonia Longo, la collaborazione con associazioni, privati e oratori con Nadia Landoni, le politiche per una mobilità sostenibile e i bilanci di giustizia per un diverso modo di consumare con Rosella Blumetti.
E ancora, la volontà di non rinunciare agli investimenti sulla cultura, “perché proprio la mancanza di cultura e ricerca ci hanno portato alla recessione”. E l’aiuto dei cittadini, il ritorno alla solidarietà di vicinato, “perché dalla crisi si può uscire più coesi”. E il grande lavoro sulla legalità e la lotta a corruzione, evasione fiscale e criminalità che vede il Comune di Corsico in prima linea e con progetti pilota per Avviso Pubblico e Anci.
In sala tante donne. Soprattutto le donne che c’erano anche due anni fa, che hanno sostenuto la Ferrucci ma ora chiedono più partecipazione democratica. Perché loro ci sono, vogliono contribuire, elaborare, progettare e dire la loro. Anche a costo zero per un’Amministrazione che non può più mettere mano al portafoglio. La sindaca ascolta, incassa le critiche e le accoglie, impegnandosi a formare tavoli di lavoro.
Se non ora quando.
Aspettiamo ancora sia reso pubblico il lavoro del Laboratorio di genere per il PGT del novembre 2010. Perchè non ne vogliono parlare?Se non ora quando??
RispondiEliminaLa PARTECIPAZIONE dovrebbe interessare tutti i Cittadini, purtroppo così non è.
RispondiEliminaSu questa scomoda realtà, senza illusione da bacchetta magica, sarebbe opportuno riflettere e tentare sperimentazioni credibili.
Partecipando con altri pochi maschietti all’interessante serata, mi sembra che siano emersi positivi impegni per andare avanti. Premessa principale da ricordare per proseguire e raggiungere obiettivi è la penuria di risorse e le tempistiche adeguate per le discussioni e le proposte. Come esempi rimarco due realtà.
Il Gruppo DonneinComune che giustamente solleva negli interventi maggiore ascolto e condivisione deve, a mio avviso, allargare il cerchio delle presenze di genere.
La campagna elettorale è finita da due anni, ora si deve cambiare plasmando una positiva esperienza sui problemi attuali, occorre un salto organizzativo e partecipativo.
Mi chiedo se le tematiche fondamentali, come legalità, violenza sulle donne, servizi sociali ecc. non siano patrimonio anche di culture, sensibilità ed esperienze diverse e trasversali, sia all’interno del variegato mondo del CentroSinistra, ma anche nello schieramento opposto.
Vedo un’assenza desolante delle organizzazioni cattoliche, degli oratori, di circoli culturali centristi che potrebbero dare preziosi contributi al dibattito. Anche nelle decine di Associazioni presenti sul territorio, partecipano e s’impegnano decine di donne. Informare, coinvolgere e invitare queste potenziali risorse credo sia fondamentale.
Le Consulte di Quartiere nominate a novembre del 2011, sono alle prese con la definizione delle loro competenze. In teoria dovrebbero “ fungere da raccordo tra la vita quotidiana di Corsico e le decisioni politiche per raccogliere le proposte dei cittadini e fare da tramite con l’Amministrazione Comunale “ Compito certamente difficile e da chiarire. Se non si definisce in termini concreti questa loro missione, vi è un rischio reale di sovrapposizioni e pertinenza. I Cittadini alle prese con diverse domande, segnalazioni, proteste e suggerimenti, in base agli argomenti si rivolgeranno ai rispettivi Assessorati di competenza o alle Consulte ? I tempi delle risposte e dei risultati si accorceranno ? Sulle scelte Amministrative ( sociali, urbanistiche, vigilanza, ecc.) la Consulta può avere anche voce in capitolo nell’esprimere pareri ?
Dobbiamo essere consapevoli che non esistono formule matematiche per rendere sicura la partecipazione, ma certamente un’istituzione che responsabilmente è capace di dare risposte alle domande individuali e collettive, è un trasparente segnale di un buon rendimento della democrazia. Diamo il nostro contributo.
Roberto Silvestrini