A guardarla dall’esterno, da semplice cliente, non sembra affatto che la Hitman sia un’azienda in crisi. Pagine pubblicitarie sui grandi quotidiani, promozioni e sconti su tanti capi d’abbigliamento. Eppure. Eppure per le lavoratrici della ex Cerruti, controllata dall’imprenditore Salvatore Graniglia (dopo una lunga storia di fallimenti, lotte sindacali, accordi con la Provincia e varianti urbanistiche), lunedì prossimo scade la cassa integrazione in deroga. E intanto tra Comune e proprietà i nervi restano tesi e l’accordo pronto da aprile 2011 resta ancora in sospeso...
Lo scorso 23 febbraio il Tar di Milano ha respinto le richieste avanzate da due delle società controllate da Graniglia: un punto a favore dell’Amministrazione corsichese chiamata in causa in quattro differenti ricorsi, per una richiesta danni che ammonta a circa 14 milioni di euro.
“Il nostro obiettivo”, spiega l'assessore Emanuele Schmidt, che ha guidato la delegazione trattante del Comune assieme agli assessori Guastamacchia e Colombo, “è lo stesso delle lavoratrici e delle organizzazioni sindacali: la garanzia occupazionale”. Il nuovo accordo prevede la costruzione di due punti vendita di media superficie (cioè sotto i 2.500 metri quadrati di superficie di vendita) e di uffici per mille metri quadrati sul terreno ex-Hitman: “Una decisione difficile e sofferta, perché si tratta di nuovi insediamenti commerciali sulla Nuova Vigevanese laddove le linee guida del PGT escludono tale possibilità”, prosegue l’assessore: “Ma il motivo per cui l'Amministrazione ha dato questa disponibilità è l'unico per cui stiamo trattando e per cui anche la precedente Giunta ha lavorato: la tutela dei posti di lavoro”.
Ed è proprio sulla richiesta di un impegno esplicito e scritto dell'imprenditore per la tutela dei posti di lavoro, seppur condizionato all'approvazione definitiva dell’accordo da parte del Consiglio comunale, che tutto si è fermato. Anzi, le quattro società interessate (la finanziaria Valore Reale, proprietaria di terreno e stabile con l’imprenditore Salvatore Graniglia, la G&P, società di Graniglia e le sue controllate Hitman, datore di lavoro delle attuali dipendenti, e la Sviluppo Corsico, società costituita ad hoc per eseguire i lavori edili) hanno presentato ciascuna un ricorso al Tar, tre dei quali sono di natura ostile.
“Avevamo chiesto almeno di sospendere la procedura urgente perché rende impossibile cercare insieme una soluzione. E il Tar ci ha dato ragione. Esistono dei punti fermi che riteniamo inderogabili, nell'interesse esclusivo della città di Corsico. Se l'imprenditore garantirà i posti di lavoro che chiediamo, l'accordo è pronto”.
Non ha voluto commentare la sentenza del Tar Giorgio Ceruti della Filtea Cgil che da anni segue le vicende delle lavoratrici. Per venerdì 9 marzo è previsto un incontro con l’azienda.
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