La reazione della Brenntag è ben diversa da quella del Comitato ambientalista sulla questione delle cisterne interrate. In un comunicato stampa emesso a seguito della decisione del CTR la direzione aziendale sostiene anzi di essere perfettamente in linea con le indicazioni emanate: “Il Comitato tecnico regionale ha notificato, presso lo stabilimento di via Boccaccio a Trezzano sul Naviglio, l'esito delle determinazioni assunte nella riunione dell'8 marzo scorso. È in linea con la volontà di Brenntag di garantire il massimo della sicurezza possibile, sia sul piano ambientale sia delle persone...
A differenza delle conclusioni assunte il 17 dicembre del 2008, dove veniva chiesta perentoriamente “la sostituzione dei serbatoi interrati e tumulati”, le nuove prescrizioni del CTR (leggi articolo precedente) limitano la richiesta solo a quelli “contenenti sostanze pericolose per l'ambiente (con classificazione R50, R51/53)”. Prevedendo anche un'alternativa: “Ovvero la destinazione degli stessi serbatoi a prodotti non pericolosi per l'ambiente”. Per quanto riguarda invece le motivazioni sottese all’ordinanza del CTR secondo il quale la società avrebbe fornito “argomentazioni non sufficienti a garantire la mitigazione del rischio”, Brenntag replica che “non è mai stata chiesta a Brenntag copia dei documenti che mettono in evidenza i notevoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti sui serbatoi, sottoposti anche a controlli costanti.
Il tutto seguendo scrupolosamente le linee guida stabilite dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) della Lombardia, unico riferimento oggi possibile, in assenza di una normativa nazionale in materia”.
“Le misure tecniche adottate per i serbatoi, delle quali siamo in possesso di dettagliata documentazione – precisa l'operations manager Mauro Parenti - sono le medesime che vengono impiegate in stabilimenti che trattano carburanti, come benzina e petrolio. Secondo le linee guida di Arpa, abbiamo applicato un rivestimento anticorrosione epossidico sulle pareti interne e installato un sistema di protezione catodica. Inoltre verifichiamo la perfetta tenuta dei nostri serbatoi seguendo scrupolosamente le linee guida Arpa, che stabiliscono chiaramente tempi e metodi per l’esecuzione di queste prove”.
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