La seconda sezione del Tar della Lombardia ha rigettato l'istanza di sospensiva proposta dai Comuni di Basiglio e di Assago (oltre che da alcuni residenti in Area C e da altri soggetti) contro il ticket da 5 euro per entrare in auto in centro a Milano. Il Tribunale amministrativo, comunicano da Palazzo Marino in una nota, ''ha rilevato innanzitutto 'forti dubbi' sull' ammissibilità stessa del ricorso, presentato collettivamente da una pluralità di soggetti destinatari di 'discipline differenziate di accesso ad Area C'''. Analoghi dubbi sono stati rilevati ''anche in ordine alla legittimazione e all'interesse al ricorso dei due Comuni''...
"In un’ottica di bilanciamento degli interessi pubblici e privati - si legge nell’ordinanza del Tar - appaiono prevalenti gli interessi pubblici volti alla tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza della circolazione rispetto al sacrificio imposto agli interessi dei privati". Il Tribunale amministrativo, inoltre, sottolinea che «i provvedimenti impugnati introducono, accanto ai divieti e alle limitazioni di accesso, un sistema articolato di deroghe ed esenzioni, volto a fronteggiare situazioni ritenute meritevoli di particolare considerazione, evitando così di travalicare i limiti della ragionevolezza».
Nelle scorse settimane erano stati rigettati dal TAR analoghi ricorsi presentati da Assoconsum Onlus, dalla Scuola Paritaria e Primaria Associazione Nuova Educazione e da 18 autorimesse, oltre che da alcuni residenti.
In un’intervista rilasciata a Il Sussidiario.net, Marco Flavio Cirillo, sindaco di Basiglio si scaglia con veemenza contro la sentenza: "A novembre del 2011 abbiamo assistito ad una sentenza opposta del Tar, - afferma Cirillo - che ha accolto il ricorso presentato da quattro Comuni. Di questi, tre sono confinanti e uno invece no, anzi addirittura si trova in provincia di Pavia. In quel caso inoltre venne bocciata una zona a traffico limitato, cioè un’area regolamentata al pari di tutte le città italiane, e non un’Area C, che vieta l’ingresso se non previo pagamento.
In quel caso il Tar disse di voler far prevalere il diritto alla mobilità degli altri comuni, tutte fantasie che però invece per Milano non sono valse. Non c’è niente da fare: l’Italia è la Repubblica dei Tar, e ormai non c’è certezza di nulla".
In ogni caso Cirillo non intende fermarsi: "Sono rammaricato, ma non mi sento sconfitto, e combatteremo fino alla fine ricorrendo certamente al Consiglio di Stato. Questa è una vicenda che grida vendetta da ogni punto di vista, in particolare da quello del rispetto del diritto dei cittadini che devono essere coinvolti in un processo di pianificazione della mobilità dell’hinterland. Milano non può credere di istituire dall’oggi al domani un dazio per entrare nel centro della città".
sarebbe bene che metteste un altro articolo perchè questo sorrisetto non credo aiuti gli accessi :-)
RispondiEliminamah... il Sindaco Cirillo non è che non riesce a cogliere la differenza (mi auguro) tra l'Area C di Milano e la sua illogica ZTL, semplicemente non accetta il fatto che venga messo in discussione ciò di cui ritiene essere depositario, il diritto unico, infallibile e indiscutibile di decidere tutto per tutti senza ammettere obiezioni.
RispondiEliminaProbabilmente al TAR non sanno che dispone di stò potere...gli conviene farlo sapere in anticipo al Consiglio di Stato in modo che possa regolarsi per tempo in modo più adeguato.
Almeno Cirillo una sbrindellata - ancorchè improponibile - motivazione l'ha proposta, ma le motivazioni di Assago quali sono? Che la Giunta Pisapia è antipatica?