mercoledì 28 marzo 2012

BUCCINASCO - Il Centro anziani che vuole andare avanti rispettando le regole

Una situazione che si trascina da anni (e comune a chissà a quante altre realtà simili). È il caso del Centro Anziani di via Marzabotto a Buccinasco, conosciuto da tutti come CCAB: circa trecento soci, sempre pieno al pomeriggio, chi gioca a carte, chi scambia due chiacchiere, chi – in questo periodo – si gode il bel sole seduto ai tavoli fuori dando un’occhiata ai nipotini che giocano sui gonfiabili o sulla giostra del parco di fronte. Un bel parco comunale entro il quale il Centro anziani è inserito in armonia...


Eppure questa convivenza ha provocato una situazione anomala: come normalmente avviene nei parchi mamme e bambini si recano al bar per comprare bibite e gelati. Il bar lo trovano nel Centro anziani, dove però i volontari potrebbero servire soltanto i soci dell’associazione, ossia appunto gli anziani residenti a Buccinasco (così dice lo statuto). Altrimenti il bar a tutti gli effetti sarebbe un esercizio commerciale con lavoratori regolarmente assunti.

Proprio questa irregolarità ha riscontrato la Guardia di Finanza ai primi di marzo. Da allora il bar è chiuso, non perché i militari lo abbiamo messo sotto sequestro, ma per decisione del direttivo come ci hanno spiegato il presidente Filippo Errante, il tesoriere Costantino Maniello e gli altri componenti, eletti dall’assemblea dei soci un anno e mezzo fa circa: “Sin da quando ci siamo insediati, a dicembre 2010, abbiamo cercato di sanare la situazione”, ci racconta Maniello. 


Si sono rivolti all’Amministrazione comunale, incontrando più volte l’allora sindaco Loris Cereda e l’assessore Vincenzo Centola e poi anche il vice sindaco Mario Arrigoni. Se inizialmente pensavano di affidare il servizio ai privati, poi si convinsero di lasciare la gestione ai volontari dell’associazione che organizzano feste per bambini e disabili e tante altre iniziative. E nel frattempo hanno sistemato i locali e messo a norma i bagni, proponendo di assumere per il bar un disoccupato indicato dall’Amministrazione.


“Ma dove trovate sette volontari così che tengono in piedi un’attività del genere, aveva detto a tutti i soci presenti il vicesindaco Arrigoni in occasione della presentazione del nostro bilancio 2010”, ricorda il tesoriere, “e ci disse: vi rinnoviamo l’invito a venire in Comune per ristipulare la convenzione”. Il giorno dopo però, era un anno fa, l’arresto del sindaco. E tutto si è bloccato.

Con l’arrivo del commissario prefettizio la situazione è anche peggiorata: “Per lei svolgevamo l’attività abusivamente perché la convenzione era scaduta”. Come è accaduto a molte associazioni che si sono ritrovate senza finanziamenti e magari con l’affitto da pagare, al Centro Anziani Francesca Iacontini ha chiesto 15 mila euro (in tre rate) per continuare a gestire il centro per un anno: “Abbiamo chiesto il parere a tutti i soci e abbiamo accettato, ribadendo di voler legalizzare tutto”.

“Sono poi venuti i tecnici del Comune a fare un sopralluogo ma niente è stato fatto”.

All’inizio di marzo di quest’anno la visita della Finanza: il 5 marzo il direttivo chiude il bar e ottiene un incontro con il commissario che però, secondo quanto riferiscono Maniello ed Errante, non appare affatto collaborativa: “Ci ha detto che il verbale è nostro e ci ha consigliato di cercarci un tecnico”. Al nuovo futuro sindaco toccherà pensare anche a questo, per ripristinare la legalità e restituire l’entusiasmo a persone oneste che a titolo volontario ogni giorno si occupano del centro e pure del parco comunale.

Sono loro che al mattino aprono il cancello, loro a chiuderlo la sera e a tenerlo pulito e in ordine, anche se spetterebbe al Comune.

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