martedì 11 ottobre 2011

TREZZANO - Maflow: dalla Polonia con frode. Cattive notizie per i lavoratori


Non ci sono buone notizie per i lavoratori della Maflow che rischiano ancora una volta di perdere il posto di lavoro – chi ancora ce l’ha, circa un’ottantina, gli altri 200 sono in cassa integrazione fino a febbraio – perché l’azienda polacca che a giugno 2010 ha acquisito lo stabilimento trezzanese non sta rispettando gli accordi siglati allora...


Questa mattina si è svolto un incontro, molto breve a dir la verità, tra la proprietà, la Rsu e i sindacati per discutere dell’assunzione di trenta lavoratori prevista per lo scorso giugno (e non avvenuta) e del piano industriale (che non c’è).

“Ci stanno prendendo in giro”, hanno detto Walter Montagnoli della Cub e Marcello Scipioni della Fiom. Abbandonando l’incontro, i sindacati, come i rappresentanti dei lavoratori Pietro Monticelli ed Enzo Ganci, non hanno alcuna intenzione di trattare con chi pare avere più l’obiettivo di chiudere lo stabilimento trezzanese che quello di salvarlo e portare nuovo lavoro.

Secondo quanto riferito dai sindacati, l’azienda oggi ha proposto l’assunzione di cinque persone nel mese di ottobre, cinque a novembre e altre cinque forse a gennaio, mentre per gli altri avrebbe intenzione di chiedere la cassa integrazione.

Una proposta “inaccettabile” secondo gli stessi lavoratori che da più di un anno aspettano il reintegro di trenta persone.


“Non firmeremo alcun accordo e andremo per vie legali”, ha spiegato Walter Montagnoli. L’accordo di vendita del 12 agosto 2010 infatti fu possibile anche grazie alla firma del sindacato, che accettò proprio perché furono assicurati piano industriale, nuova produzione, assunzioni. Clausole sospensive, che, se non rispettate potrebbero far saltare l’intera operazione (anche l’acquisto degli stabilimenti di Cina e Brasile). 

“I nostri avvocati presenteranno un ricorso per condotta antisindacale, per il mancato rispetto dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori ”, ha aggiunto Marcello Scipioni poi ai lavoratori riuniti in assemblea straordinaria.

Per l’inizio della prossima settimana inoltre i lavoratori hanno in programma un presidio davanti al Pirellone e alla sede del consolato polacco.

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