giovedì 6 ottobre 2011

CESANO - Sindaco D’Avanzo – RFI: 1-0

È una vittoria per l’Amministrazione cesanese. Le Ferrovie restituiranno al Comune l’area davanti alla fermata della linea ferroviaria Milano-Mortara, attualmente adibita a parcheggio

“Un successo per tutti noi, la nostra Amministrazione
e l’intera città”. Il sindaco Vincenzo D’Avanzo ha aperto con queste parole la seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 settembre. Nei giorni scorsi, infatti, è stato stabilito che RFI (le ferrovie) restituirà al Comune di Cesano Boscone l’area davanti alla fermata della linea ferroviaria Milano-Mortara, attualmente adibita a parcheggio. Un parcheggio enorme, da 300 posti, praticamente inutilizzato, dove già quattro volte nei mesi scorsi gruppi di nomadi con roulotte sono stati sgomberati...



È una vittoria per l’Amministrazione cesanese, e il sindaco in particolare, che con ostinazione non ha ceduto alle Ferrovie dello Stato. Non solo in passato rifiutò le somme iniziali proposte da Italferr per la restituzione dell’area, ma su indicazione della maggioranza del Consiglio comunale continuò a insistere perché quell’area potesse tornare al Comune di Cesano. E così è stato.

Dopo il lodo arbitrale a fine 20
10 il Comune ottenne 3 milioni di euro e ora avrà anche la restituzione dell’area, che potrà inserire nel piano delle alienazioni, e quindi venderla per realizzare quanto già stabilito dal Piano regolatore (ossia la costruzione di un albergo o analoga struttura ricettiva). Con un guadagno stimato di circa 6 milioni di euro (mentre per la restituzione dell’area da parte di Rfi dovrà versare circa 2 milioni e 400 mila euro).

La serata è proseguita con un’altra decisione
importante votata all’unanimità dal Consiglio comunale (non senza qualche polemica). Anche Cesano, come già altri comuni della Provincia di Milano, avrà una piazza, un parco o una via dedicata al giudice Paolo Borsellino, uomo simbolo della lotta alla mafia insieme a Giovanni Falcone.



Il Popolo della Libertà ha presentato una mozione che impegna il Comune anche ad intraprendere iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità, oltre a costituirsi parte civile negli eventuali processi per mafia che coinvolgono il territorio comunale.


La mozione è stata promossa già dallo scorso luglio da Fabio Raimondo, dirigente provinciale del PDL e assessore comunale della città di Melegnano: “I partiti hanno una grande responsabilità nella lotta alla criminalità organizzata. L’intransigenza di chi rappresenta le istituzioni nelle Amministrazioni locali è spesso l’unico antidoto alla corruzione, al malaffare e all’infiltrazione mafiosa”, ha spiegato.

Il giorno prima il Parlamento italiano salvava il ministro Saverio Romano indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Una scelta deplorata a Cesano da Simone Negri del Partito democratico: “Votiamo con piacere questa mozione, anche per gli sforzi della nostra Amministrazione sulla legalità”, ha spiegato il capogruppo, “ma mi piacerebbe sentire parole chiare sul voto di ieri da parte dei consiglieri di centrodestra”.

“Anche noi siamo imbarazzati per il voto su Romano, io non lo condivido”, ha affermato il consigliere D’Ercole, mentre il capogruppo Santi Raimondo ha chiesto più garantismo nei confronti di chi è indagato e non condannato, ma ha precisato: “Il Pdl che avevamo sognato non è quello che stiamo vedendo”. Una frase che probabilmente potrebbe adattarsi anche al Partito democratico, ancora sotto shock per il caso Penati e, a livello tutto locale, per le recenti polemiche e insinuazioni sul Consiglio comunale di Rozzano.



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