In molti sono critici verso questo progetto. Una scelta strategica, secondo l’Amministrazione, che non sottrae soldi né ai servizi né alle manutenzioni
L’appuntamento più atteso è per mercoledì 12 ottobre, con l’adozione in Consiglio comunale del Piano di Governo del Territorio durante una seduta che per l’occasione si terrà al Teatro Verdi, come aveva richiesto il comitato “Decidiamo Insieme”...
Quest’ultimo nei giorni scorsi ha anche consegnato in Comune altre 500 firme a sostegno della petizione che chiede di consultare i cittadini prima di decidere l’eventuale realizzazione del nuovo Municipio e quindi di stralciare il progetto dal PGT. A questo proposito il Comitato ha chiesto a tutti i consiglieri di presentare un emendamento al documento per eliminare dal Piano di Governo del Territorio il progetto del nuovo Comune, visto che ancora dalla sindaca non è arrivata una risposta ufficiale.
Intanto sabato scorso l’Amministrazione ha incontrato i cittadini alla Fontana dell’Incontro e nel pomeriggio il Comitato ha organizzato un dibattito pubblico a cui ha partecipato l’assessore Emilio Guastamacchia, Gianni Pisati di Legambiente e Giorgio Ortolani del Comitato.
L’assessore ha ribadito le ragioni per realizzare un nuovo palazzo comunale, in poche parole razionalizzare spazi e risorse, vendendo i vecchi uffici. Per la sede – una novità rispetto al progetto iniziale – ci sono due possibilità, l’area Burgo oppure l’area Stella. La sede di via Roma non sarà alienata, ma, dopo la ristrutturazione, ospiterà la biblioteca ma anche uno sportello polifunzionale per i certificati.
Una scelta strategica, secondo l’Amministrazione, che non sottrae soldi né ai servizi né alle manutenzioni, perché il nuovo Municipio si dovrà autofinanziare con la vendita degli immobili, attraverso un bando europeo: l’operatore che si aggiudicherà la gara dovrà prima costruire il nuovo comune, poi potrà realizzare nuove residenze al posto degli uffici da dismettere.
Dai componenti della Federazione della Sinistra ai numerosi cittadini presenti al dibattito di sabato, molti sono critici verso questo progetto, definito “aleatorio”. “Poco fattibile”, anche per l’ex sindaco Sergio Graffeo, presente all’iniziativa.
Secondo quanto emerso durante l’assemblea, inoltre, è mancata una reale partecipazione dei cittadini nonostante i tanti momenti di informazione organizzati dal Comune nelle scorse settimane, l’ultima si terrà questa sera alla Pianta (“Gli amministratori cambiano ma i cittadini restano”, ha ribadito più volte Ortolani). Ci sono dubbi sui reali costi dell’operazione, ma anche su previsioni non corrette, in termini di servizi e occupazione, vista la crisi del Paese che provocherà “inevitabili nuovi interventi sulle amministrazioni comunali che metteranno in discussione non solo le risorse a disposizione dei comuni, ma anche i servizi che gli stessi dovranno ancora erogare in proprio”.
Ma la soluzione può essere fermarsi e stare a guardare?
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