venerdì 28 ottobre 2011

PIEVE EMANUELE - Tornano i T-Red e la Cassazione li difende

In base alla recente pronuncia della Suprema Corte non è più necessaria la presenza di un vigile nel momento in cui viene commesso l'illecito

Allarme e proteste: l’installazione di due nuovi T-Red, i famigerati occhi elettronici cruccio e dannazione di molti automobilisti, hanno sollevato un nuovo polverone polemico. Sulla questione interviene il sindaco Rocco Pinto, ben deciso a difendere le sue scelte... 

...in materia di circolazione automobilistica e codice della strada: “In tutto sono stati 36 i comuni rinviati a giudizio per il reato di associazione a delinquere nella vicenda T-Red. – ha dichiarato il Sindaco Pinto - Tra questi non c’è il Comune di Pieve Emanuele, nonostante le accuse rivolte da alcuni cittadini; di conseguenza i nostri t-Red erano e sono regolari fino a prova contraria

La funzione svolta da queste apparecchiature è quella di prevenire gli incidenti e quindi controllare se gli automobilisti siano osservanti o meno delle regole stabilite dal Codice della strada. Se le intercettazioni vengono ritenute necessarie per scoprire reati, perché non utilizzare apparecchiature elettroniche anche per individuare chi non osserva il Codice della strada? 

Come ormai accade quotidianamente, siamo spettatori, attraverso i giornali e le televisioni, di incidenti che accadono per l’inosservanza delle regole stabilite dal Codice stradale, che purtroppo, sempre più spesso, viene ignorato per distrazione o per una mancanza di volontà di portarvi rispetto. 

L’ Amministrazione di Pieve ha deciso di utilizzare i T-Red in quanto li ritiene ottimi strumenti per limitare la velocità su strade ritenute pericolose e molti cittadini hanno espresso il loro parere favorevole all’utilizzo di queste apparecchiature, perché consci del fatto che molte persone non utilizzano un’adeguata prudenza alla guida”.

Ma le cattive notizie per gli automobilisti distratti o peggio indisciplinati non finiscono qui. La Corte di Cassazione infatti con la sentenza n. 21605 del 19 ottobre 2011 ha rivisto il suo precedente orientamento contrario a convalidare multe accertate esclusivamente attraverso delle prove fotografiche

Nel caso in cui un'automobilista passa con il semaforo rosso, anche se l'infrazione viene certificata soltanto da una fotografia scattata dagli apparecchi collocati all'incrocio, la multa è ugualmente valida. In base alla recente pronuncia della Suprema Corte non è più necessaria la presenza di un vigile nel momento in cui viene commesso l'illecito.


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