L’economia mondiale, dopo la pesante crisi finanziaria continua il percorso di ripresa, che avviene a ritmo lento ma costante. A minarne le fondamenta, dopo i tragici eventi giapponesi le cui conseguenze sono ancora molto difficili da stimare, l’incremento del costo della vita.
A provocare il rialzo del livello dei prezzi ha contribuito in maniera decisa il boom dei prezzi delle materie prime. In particolare, la guerra in Libia ha impattato notevolmente sul prezzo del petrolio tornato sui livelli pre-crisi. Forti incrementi anche per mais (74%), grano (68%) e soia (36%), sui quali ha inciso la maggiore domanda proveniente dai Paesi Emergenti...
Oggi il tasso di inflazione in continua crescita, rappresenta il problema numero uno per l’economia mondiale. Sulla questione ha espresso preoccupazione anche la Banca Mondiale.
Rispetto allo scorso anno, secondo World Bank l’aumento è stato del 36%: “Siamo vicini ai massimi del 2008”, ha dichiarato il presidente Robert Zoellick, il quale si è detto preoccupato delle ripercussioni sui poveri del mondo.
Il numero di persone cadute in povertà continua ad aumentare con ritmo preoccupante. Dal giugno dell’anno scorso 44 milioni di persone sono scese sotto la soglia della povertà estrema di 1,25 dollari al giorno e altri 10 milioni rischiano di aggiungersi se i prezzi alimentari dovessero salire di un altro 10%.
“Sempre più persone stanno soffrendo e diventando più povere a causa dei prezzi così elevati del cibo”.
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