Chi vuole cancellare il 25 aprile?

Qualcuno vuole cancellare il 25 aprile e con questo anche la memoria storica della lotta di migliaia di donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita per restituire al nostro Paese libertà e democrazia. E lo fa con il fuoco per cancellarne i simboli. E’ quanto avvenuto a Corsico dove gli addobbi del monumento alla resistenza, nei pressi del cimitero, sono stati bruciati da persone sconosciute anagraficamente ma la cui matrice e ispirazione politico culturale ci è ben nota come ci è ben chiaro che sarebbe segno non di indifferenza ma di complicità ideale ridurre il gesto a una bravata di qualche sbandato....

Non è comunque stato un 25 aprile facile quello di quest’anno, al di là dell’episodio più grave avvenuto a Corsico. I giorni che hanno preceduto la celebrazione della Festa della Liberazione sono stati infatti attraversati da forti polemiche provocate dalle decisioni di alcune Amministrazioni comunali di mettere la sordina alle manifestazioni celebrative con i più svariati pretesti: è quanto avvenuto a Pieve Emanuele, Vittuone, Buccinasco, Cornaredo e anche  a Trezzano sul Naviglio dove però la polemica tra il sindaco (che voleva l’esclusiva del discorso commemorativo con l’esclusione del rappresentante ANPI) è stata ricucita all’ultimo minuto. Tutto ciò ha insinuato il sospetto che si voglia rimuovere, più o meno di concerto data l’omogeneità politica delle Amministrazioni in questione, la memoria di un evento epocale della nostra storia cancellando il ricordo di un popolo in armi che ha saputo riconquistare i propri diritti democratici e riscattare la dignità nazionale trascinati nel fango e nella tragedia dal regime fascista. Le polemiche storico-politiche sorte in alcuni comuni e gli atti vandalici di Corsico sono ovviamente eventi ben distinti e privi di qualsiasi collegamento diretto tra loro sul piano dei fatti, non altrettanto si può affermare sul piano del pericoloso clima politico-culturale revisionista di cui sono figli e a loro volta generatori.