BUCCINASCO
Allagati ed "elettrizzati"dal cantiere
Una manovra sbagliata e il quartiere va in tilt. È successo ieri nel primo pomeriggio a Buccinasco, quando nel cantiere di via Gobetti una ruspa ha tranciato i cavi della tensione causando un cortocircuito in un intero quartiere con gravi disagi per le famiglie residenti...
Dalle prime ricostruzioni, l’operaio incaricato di rimuovere dall’asfalto quel che restava di grosse piante ormai abbattute avrebbe divelto anche i cavi della elettrici aggrovigliati alle radici, causando un cortocircuito. Risultato: due palazzi adiacenti al cantiere hanno ricevuto per alcuni minuti corrente a 380 anziché 220 volt. Un vero e proprio sovraccarico dalle non poche conseguenze.
"Dopo un paio d’ore i tecnici Enel hanno aggiustato il guasto — spiegano i residenti — ma ci siamo accorti che la corrente così alta aveva fatto saltare l’impianto dell’antenna tv centralizzato ma, il frigorifero, altri elettrodomestici e gli impianti del bar sotto il palazzo. Ora, secondo quanto dichiarato dagli operatori della società elettrica potremo richiedere i danni ma chissà quando ci verranno liquidati visto che, prima di rimborsarci, l’azienda dovrà ricevere a sua volta il rimborso danni dall’assicurazione della ditta costruttrice". Oltre al danno anche la beffa. Quando tutto sembrava apparentemente risolto, ecco che spunta un altro problema.
Questa volta la pala della ruspa ha divelto le tubature e, in pochi minuti, la strada si è trasformata in un lago. "Ad un certo punto abbiamo notato enormi perdite d’acqua e abbiamo chiamato i vigili — proseguono i residenti — e solo al loro arrivo la strada è stata chiusa. Nel frattempo nessuno si è scusato con noi, anzi: chi ha avuto il coraggio di alzare la voce con il titolare dell’impresa edile ha ricevuto minacce di querela. Ora vorremmo capire cosa succederà. Verranno inflitte sanzioni o tutto scivolerà via liscio?". Disagi per la chiusura del traffico e i danni causati dall’acqua fuoriuscita dalle tubature si sono registrate fino a tarda sera mentre la stima dei danni causati ai singoli residenti è ancora in fase di accertamento. Nel frattempo, l’unica certezza è che, nonostante i problemi verificatisi, fortunatamente non ci sono stati feriti.
di Francesca Santolini, DA Il Giorno del 15 aprile
CORSICO
L'auto elettrica si compra anche all'Ikea
Una partnership all'insegna della mobilità elettrica è quella che hanno siglato Ikeae Movitron, azienda specializzata nella produzione di veicoli elettricidi piccole dimensioni, e già protagonista di un servizio di car sharing nella città. L'accordo prevede per i possessori delle carte Ikea Family e Business di poter guidare una delle mille microcar Teener entro la fine del 2011 a condizioni economiche particolari.
Fino al 23 aprile il concessionario Movitron di Milano Mad Motor aiuterà gli interessati a prendere familiarità con i modelli in questione attraverso alcuni test drive dedicati (che avranno luogo nel parcheggio di Ikea Corsico). Allo stesso tempo sarà possibile partecipare a seminari formativi completamente gratuiti, in vista dell'iniziativa "Tua per un giorno", quando dal primo maggio si potrà avere in prestito gratuito di 24 ore un esemplare della Teener.
Chi vuole potrà inoltre prenotare le vetture per un eventuale acquisto o usufruire del servizio leasing o noleggio. I futuri clienti inoltre potranno far leva su condizioni economiche particolari. Se è vero infatti che la Regione Lombardia concede un incentivo di 2.000 euro (fino ad esaurimento fondi), l'incentivo viene raddoppiato per i possessori delle carte Ikea che potrebbero così acquistare la vettura per 8mila euro, rispetto ai 12mila del prezzo di listino.
Per quanto riguarda il leasing invece occorre pagare un anticipo di 1.650 euro, 48 rate mensili da 165 euro (Iva esclusa) e saldo finale. La rata mensile per il noleggio invece, che ha durata semestrale, è di 275 euro (Iva esclusa) e include tutti i costi di gestione come assicurazione, assistenza e manutenzione.
di Lorenzo Stracquadanio, da Motori.it
PIEVE EMANUELE
Dove c’erano gli orti ora sorge una discarica
Le ruspe mandate dal Comune hanno cancellato in poche ore gli orti di Pieve Emanule, un giardino agricolo che da quarant’anni era punto di riferimento per centinaia di cittadini, ma che deve lasciare spazio all’area verde per la stazione ferroviaria. Ora al posto delle piante da frutto, ortaggi e insalate, c’è solo devastazione e molta immondizia. Domenica scorsa gli ortolani di Pieve Emanuele si sono riuniti per protestare contro quello che considerano un vero scempio, un’operazione iniziata venti giorni fa e che ha trasformato l’area, una delle più belle e verdi del paese, in una discarica a cielo aperto. Dove sorgevano orti curati con piante che ricordavano anche i primissimi anni ’70 quando iniziò l’immigrazione a Pieve Emanuele e in particolare al quartiere ex Incis ci sono frigoriferi abbandonati, materassi e ruote d’auto e montagne di amianto alla portata di tutti. "In questa area sorgeranno dei parchi – spiega Massimo Balestra, portavoce degli oltre 350 pievesi che si sono visti portare via il loro piccolo pezzo di terra. Ma perché non ci hanno lasciato gli orti, potevano diventare comunali e sarebbero stati un valore aggiunto alla riqualificazione della zona? Noi non siamo assolutamente contrari alla realizzazione della fermata ferroviaria e tanto meno al parcheggio di interscambio ma potevano agire diversamente". I lavori per la realizzazione della fermata ferroviaria, inagurati già due volte, sono ancora lontani da una vera e propria partenza. Dopo l’intervento comunale in piedi sono rimaste solo alcune piante da frutto che ora sono circondate da macerie e immondizia. Ma molte non si sono salvate come il vigneto in un anziano che aveva almeno una quindicina di anni. L’uomo quando ha visto quel che rimaneva delle sue viti è stato colto da malore e ora è ricoverato in ospedale. "Il sindaco non ha mantenuto la promessa fatta in Consiglio comunale di smantellare gli orti man mano che si effettuavano i lavori per la fermata ferroviaria - afferma Paolo Festa, capogruppo del Partito democratico - quegli orti erano un importante sfogo sociale, dove moltissimi cittadini anziani avevano fatto di questi spazi una vera e propria ragione di vita e di proficua occupazione del proprio tempo libero. Mentre ora sono stati lasciati a casa senza nessuna occupazione per il loro tempo libero".
La questionesociale è motivo di disappunto anche per Raffaele Vampa, ex vicesindaco di Pieve Emanuele: "350 anziani e le loro famiglie trovavano in questi spazi un luogo di aggregazione. Un posto dove socializzare e passare il tempo. Negli orti sono nate grandi amicizie e sicuramente questa attività ha tenuto lontani da vizi molti cittadini. A Pieve per gli anziani non c’è nulla, restano soltanto i videopoker". "Sono senza parole – spiega Carmine Orlando, capogruppo di Rifondazione Comunista – È uno scempio. Inutile lo scaricabarile sul passato. Oggi abbiamo sotto gli occhi solo devastazione e per ora nulla di altro». «Potevano realizzare dei percorsi verdi fra gli orti per consentire agli studenti di conoscere meglio l’agricoltura del Parco sud e invece ora qui gettano di tutto – spiega Piero Esposito – ora che chiuderanno anche la vicina piattaforma ecologica qui tutti getteranno abusivamente i rifiuti".
di Massimiliano Saggese, da Il Giorno del 12 aprile
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