CORSICO
Non si ferma all'alt e si schianta contro altra auto
Fuga sul filo dei 130 km/h mercoledì sera 16 febbraio a Corsico, in viale Dell'Industria, parallela della Nuova Vigevanese. Un'Audi sportiva di grossa cilindrata, infatti, non si sarebbe fermata all'alt di una pattuglia di agenti di polizia locale di Cesano Boscone, proseguendo dritto verso la tangenziale...
Nella fuga, riporta Mi-Lorenteggio, la sportiva tedesca si è centrata con un'incolpevole Alfa proveniente dalla direzione opposta, con un violento schianto. Feriti entrambi i conducenti, le cui condizioni, per fortuna, non desterebbero preoccupazione. I guidatori sono stati portati in ospedale con un mezzo della Croce Verde. La strada è stata chiusa per permettere la rimozione delle vetture incidentate. Non è ancora chiaro il motivo che ha portato il guidatore dell'Audi a fuggire.
Da Milano Today
CORSICO
Acquisti online con le card dei clienti condannato il cassiere Ikea
In due mesi ha acquistato online prodotti per 90mila euro, pagandoli con le carte di credito dei clienti dell'Ikea. Ora per E. L., 27 anni, cassiere del punto vendita della società svedese a Corsico, nel Milanese, arrestato lo scorso marzo, è arrivata la condanna a otto mesi di reclusione di per violazione del decreto sulle carte di credito (che prevede pene uno a cinque anni).
L'entità della condanna tiene conto del rito abbreviato scelto dall'imputato, che concede lo sconto di un terzo della pena, e soprattutto dell'esito di una perizia psichiatrica che ha riconosciuto il 27enne parzialmente incapace di intendere e di volere. L'Ikea, costituitasi parte civile nel procedimento davanti al gup Maria Grazia Domanico, ha ottenuto una provvisionale di 3mila 500 euro. Il risarcimento sarà stabilito in sede civile.
E. L., originario di Vercelli, era stato assunto come commesso da appena due mesi quando è stato arrestato e in questo lasso di tempo è riuscito a duplicare 43 carte di credito di altrettanti clienti, che ha usato per 71 acquisti online di televisori, macchine fotografiche, telefoni cellulari e biglietti aerei per il Brasile, dove andava a trovare il suo compagno. In occasione dell'arresto la società svedese aveva precisato che quello di E. L. è un caso isolato, scoperto grazie alla stretta collaborazione con la polizia locale. E aveva annunciato che i suoi legali stanno studiando "la migliore formula per tutelare l'azienda dai rilevanti danni di immagine subiti".
Da Repubblica Milano (18.02.11)
ROZZANO
Botte e minacce alla ex moglie - "Ora rapisco la nostra bambina"
Ennesimo caso di stalking con un padre che tenta di rapire la figlia dal nido per portarla in Nord Africa perché la moglie lo aveva lasciato dopo anni di incredibili violenze. I carabinieri della tenenza di Rozzano e della compagnia di Corsico l’altro giorno hanno messo la parola fine a una drammatica vicenda di stalking che ha avuto come vittima una giovane mamma. In manette è finito il marito violento H.B., un egiziano di 32 anni. La cronaca.
Martedì scorso verso le 16.30 i carabinieri giunti in via Lombardia su chiamata hanno arrestato il 32enne egiziano domiciliato a Rozzano, ma di fatto senza fissa dimora. L’uomo, senza precedenti penali, alcune ore prima - verso le 14.30 - dopo un’ennesima lite con la moglie, che da alcune settimane lo aveva lasciato, aveva tentato di raggiungere l’asilo nido al fine di prelevare, senza il consenso della madre, la figlia. Suo intento era quello di costringere la moglie a firmare la documentazione che gli avrebbe consentito di espatriare con la minore. Una sorta di rapimento annunciato che solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri è stato evitato.
Una volta impedito il rapimento la donna ha riferito ai militari che quello di oggi era solo l’ultimo di una lunga sfilza di episodi violenti a cui era sottoposta. La donna subiva violenza fisica e psicologica con percosse e insulti. Inoltre veniva obbligata a rapporti sessuali dal 2005 contro la sua volontà, fino alla separazione di fatto avvenuta alcune settimane fa. E proprio la separazione ha dato vita alle persecuzioni continue dell’uomo. B.H. quotidianamente pedinava la donna, effettuando innumerevoli telefonate e inviandole sms minacciosi, tentativi di approcci sessuali ed ulteriori percosse.
Una situazione che anche aveva spinto, a quanto riferiscono i carabinieri, la donna a mutare le proprie abitudini quotidiane allo scopo di sfuggire al marito violento. B.H. dopo essere stato ammanettato è stato spedito dietro le sbarre di san Vittore con l’accusa di stalking. Solo pochi giorni fa un altro caso di stalking in un parcheggio di un supermercato del rozzanese che ha visto come protagonista violento un albanese di 40 anni che non aveva accettato la decisione della ex di separarsi. L’uomo aveva seguito la vittima e prima all’interno del parcheggio l’aveva tamponata varie volte e per farla scendere dall’auto aveva preso a calci e pugni la carrozzeria. Ma nel frattempo sul posto erano arrivati i carabinieri della tenenza rozzanese che hanno arrestato lo stalker.
di Massimiliano Saggese (Il Giorno,17.02.11)
BASIGLIO
"Disegno osè fatto da un'altra bambina - Il preside e le maestre lo sapevano"
Un'altra mamma conferma: «La preside e le maestre sapevano che a fare il disegno era stata un’altra bambina». Secondo la testimone ne erano al corrente ancor prima della segnalazione fatta ai servizi sociali, che portò al distacco dalla famiglia della bimba “sbagliata” e del suo fratellino.
Va avanti il processo che vede imputati la preside e due maestre della scuola, uno psicologo e un’assistente sociale, per l’odissea dei due bambini di Basiglio che vennero strappati per oltre due mesi all’affetto dei loro genitori e costretti a vivere in una casa di accoglienza a causa di un disegno osè fatto da un’altra alunna. Nell’udienza di ieri, oltre alla madre di una delle alunne che ha confermato di essere al corrente che il corpo insegnante della scuola era consapevole dell’”errore” sul disegno prima che il tribunale emettesse il provvedimento con cui toglieva i fratellini alla loro famiglia, ha deposto anche l’educatore che seguì più da vicino il fratellino maggiore quando il bambino venne portato in comunità. Anche lui ha confermato la condizione di forte disagio del piccolo in quel contesto extra-famigliare.
Mario Consani (Il Giorno, 17.02.11)
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