Il premier Berlusconi aveva detto che anche in caso di pareggio il governo sarebbe andato avanti per la sua strada e così è stato. Forte della maggioranza di 315 voti ottenuta nella stessa giornata di giovedì 3 febbraio (e i voti sarebbero stati 316, cioè maggioranza assoluta, se avesse votato anche il premier, più l’astensione di Barbareschi che ha comicamente sostenuto di essersi sbagliato causa scivolamento del dito sulla tastiera del voto elettronico), il Consiglio dei ministri nella stessa serata ha scavalcato la Commissione approvando il decreto che sarà sottoposto alle Camere, a meno di un intervento del Quirinale non esattamente entusiasta della procedura seguita, al pari delle opposizioni e anche di qualche esponente della maggioranza (Gianni Letta ad esempio)...
L’approvazione in Consiglio dei ministri soddisfa la Lega che sul federalismo ha marcato la “dead line” del governo. Bossi era stato chiaro o si va avanti con il federalismo o tutto sarebbe saltato, dichiarazione che comunque, come già abbiamo scritto ma repetita juvant, andava presa con cautela essendo la Lega il partito non dell’ultima, ma della penultima parola. A livello locale sulla vicenda va registrata una dura presa di posizione del sindaco di Buccinasco, Loris Cereda, che è anche uno dei 14 sindaci designati dall’ANCI facenti parte della Conferenza Stato – città e autonomie locali:
“Il voto contrario dei finiano-baldassarri non ha consentito l'approvazione del decreto sul federalismo fiscale. – afferma Loris Cereda –. È triste constatare come gli intenti della più bassa politica tesa a far cadere il Governo Berlusconi superino le esigenze della finanza locale. Come ANCI abbiamo lavorato per 8 mesi per avere un provvedimento compatibile con la crisi economica e con le necessità dei Comuni, la bassa politica, però, ha prevalso.
Nessun problema per Buccinasco, il Comune che amministro, poichè il bilancio è già stato approvato e i conti sono in ordine. Per il resto dell'Italia, non è certo una bella giornata.”
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