Inaugurato a Corsico un nuovo alloggio destinato a persone che hanno disturbi mentali. In via Sant'Adele è stata aperta la terza “Residenza leggera” voluta dai Comuni del distretto di Corsico che da anni operano insieme, attraverso il Piano di zona. Il progetto è collegato alla rete socio-assistenziale e sanitaria che fa capo al Dipartimento salute mentale dell’Ospedale S.Carlo.
Alla cerimonia ha preso parte l'assessora alle Politiche sociali di Corsico Sonia Longo. “Siamo convinti – dice l'assessora – che sia importante riuscire a consolidare la collaborazione tra Enti, ma anche tra soggetti che operano nel sociale, per riuscire a rispondere in modo mirato ai bisogni che emergono dalle persone residenti nei nostri territori...
Un percorso indispensabile soprattutto oggi che dobbiamo fare i conti con continui tagli di risorse proprio sul sociale”.
Attualmente nei tre alloggi della palazzina di via Sant'Adele 42 vi sono dodici persone, che vengono seguite costantemente da un responsabile della struttura, due educatori, due animatori e un pedagogista.
Il progetto è portato avanti dalla cooperativa sociale “La vita”, che ha un'esperienza specifica, accreditata anche dalla Regione Lombardia, nella gestione di alloggi protetti di residenzialità leggera per l’autonomia di persone con disturbi mentali come spazio di sperimentazione e di valutazione di nuove autonomie abitative e lavorative.
“Il nostro scopo – dice Giovanni Pozzi, presidente della cooperativa - è di portare gli ospiti della residenzialità leggera alla loro maggiore autonomia. Le attività sono svolte nel rispetto di un piano terapeutico riabilitativo individualizzato chiamato "PTR" per ciascun utente e monitorato da un’équipe pluriprofessionale che ne garantisce il percorso e il sostegno.
Forniamo: attività di supporto all'autonomia acquisita dall'utente; programmi tesi al recupero delle abilità di base, al sostegno e alla educazione alle attività della vita quotidiana, alla programmazione e realizzazione dei momenti comunitari e di socializzazione, al coinvolgimento e al sostegno dei familiari e della rete sociale dell'utente. Inoltre, attraverso educatori e animatori, garantiamo – dice ancora Pozzi - uno specifico programma assistenziale e di inserimento sociale condiviso con l'utente, con i suoi familiari e con l'Amministrazione di residenza dell'utente, prevedendo il mantenimento costante di una presa in carico attiva da parte del Centro psicosociale di riferimento”.
Un percorso, quindi, che punta soprattutto sulla prevenzione e sul coinvolgimento del tessuto sociale e familiare.
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