C'è un solo modo per combattere il “cancro colorato”, giunto in Italia dagli Usa nel 1971: abbattere le piante. In seguito all'ordinanza dell'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (ERSAF), il 16 e il 17 febbraio sono stati tagliati quattro platani tra le vie Vespucci e dei Pioppi.
“È un provvedimento obbligatorio – spiega l'assessore all'Ambiente Aldo Guastafierro – che viene imposto da un decreto ministeriale dell'aprile '98 e se non interveniamo è prevista una denuncia penale e una sanzione che va da cinquecento a tremila euro”...
Lo stesso dispositivo normativo non lascia alternative: “I platani colpiti dal cancro colorato e i loro contermini devono essere abbattuti, anche se tutelati da altre norme legislative, dandone comunicazione a tutti gli uffici interessati”.
Il “cancro colorato del platano” è provocato dal fungo patogeno "Ceratocystis fimbriata" e si riconosce da lontano per la presenza di una chioma rada e ingiallita e la morte di alcuni rami. Guardando da vicino, il sintomo tipico è una lesione a forma di puzzle, con rigonfiamenti e crepature nella corteccia.
La presenza della malattia a Cesano Boscone è stata accertata l'11 gennaio scorso in seguito a un controllo di un ispettore del Servizio fitosanitario regionale. Questi ha prelevato dei campioni di corteccia e ha eseguito alcune analisi in laboratorio, dalle quali è emersa la presenza del fungo patogeno.
Uno dei platani, quello più grande, si trova di fronte alla scuola di via Vespucci. Il secondo, più piccolo, è quello adiacente. Mentre gli altri due sono verso via dei Pioppi.
Dovrà essere smaltito in modo molto accurato anche il legname e la segatura. Secondo le disposizioni del Servizio fitosanitario regionale, infatti, lo smaltimento dovrà avvenire in luoghi idonei (discariche o industrie di lavorazione dove viene garantita la distruzione termica o la sua trasformazione, sempre in seguito a trattamento ad alte temperature).
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