martedì 25 gennaio 2011

Editoriale - L’Unità nazionale e il “patto della memoria”

Sulla prima pagina, graficamente un po’ rivisitata per i nostri primi 10 anni, del nostro settimanale, campeggia il simbolo delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Non solo un segnale di condivisione e di partecipazione all’evento, ma anche l’avvio di una serie di proposte editoriali che si concretizzeranno nelle prossime settimane. L’inizio di un percorso le cui tappe saranno costituite da testimonianze storiche, racconti, documenti che riguardano la storia del nostro Paese e, quando la documentazione storica ce lo consentirà, del nostro territorio di diffusione nel contesto del processo unitario che è stato processo di conquista e conferma di libertà, quella che anche oggi cerchiamo di proteggere in terre lontane come quelle afghane...


Tutto questo nella convinzione che ripercorrere la nostra storia , che è storia di un popolo (quello celebrato di uomini e donne, eroi e poeti, santi e navigatori veri) e delle tante anime che diedero vita al processo di unificazione nazionale - neoguelfa, mazziniana, sabauda, repubblicana, monarchica - così come avvenne per quel secondo Risorgimento che fu la Resistenza e la riconquista della democrazia con le sue tante anime (radicale, azionista, moderata, comunista, cattolica democratica), ci possa aiutare a ritrovare quell’identità oggi messa in discussione da tante, troppe spinte centrifughe e da uno scenario politico nazionale nel quale in tanti, troppi casi, la classe dirigente offre uno spettacolo desolante oltre ogni peggiore aspettativa, anche la più malevola e peggio disposta.

Si tratta cioè di ricostruire quel “patto della memoria” senza del quale né una nazione né un popolo riconoscono più se stessi.

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