Grazie alla Lega Nord ci viene offerta la possibilità di fare un viaggio nel tempo, a ritroso ovviamente. Indietro fino al tempo delle censure di libri e idee, indietro al tempo dei roghi e indietro al tempo in cui nelle sale cinematografiche circolava il bellissimo film di Francois Truffaut tratto dall’omonimo libro di Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”. Storia fantascientifica ma a quanto pare nemmeno troppo, di una società dove i libri, tutti, erano proibiti e compito dei vigili del fuoco era scovarli e bruciarli, mentre una pattuglia di resistenti nascosti tra i boschi mandava a memoria le opere più celebri in vista di tempi migliori. Da quel film sono passati 45 anni ma quelli che sembrano avvicinarsi non sembrano tempi migliori...
Almeno per chi vive in Veneto, dove Elena Donazzan, del Pdl con un passato nel Fronte della Gioventù e in An (buon sangue non mente mai), vuole “invitare tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nella biblioteche i testi diseducatici degli autori che hanno firmato l’appello a favore di Cesare Battisti”. “Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l’impunità di un condannato per crimini aberranti”, ha infatti dichiarato. Con lei anche il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti “abominevole”, e incalza: “I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi”. Evidentemente per Zaia il terrorismo si combatte creando un cupo clima di censura e repressione culturale.
I nuovi censori leghisti sono protagonisti di una operazione già in atto secondo alcuni bibliotecari veneti, che raccontano, stando a quanto scrive Repubblica, che vengono “sconsigliati in primo luogo i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell’autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali. Legalitaria nei comizi, ostile a parole alla criminalità organizzata che ha nel Mezzogiorno le sue radici, nei fatti la Lega si rivela ostile al libro che più di ogni altro ha denunciato il fenomeno camorristico.
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