C’è un Italia che va a letto presto di sera e si alza presto al mattino, fa giustamente notare Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Quel che probabilmente non ha messo in conto è che l’altra Italia avrà pensato che i produttivi e morigerati mattinieri da lei evocati come modello, sono soltanto degli “sfigati”. Già perché al di là degli esiti politici, probabilmente modesti, che deriveranno da feste e festini del premier e al di là di quelli giudiziari, che non ci competono, è il quadro culturale del Paese, il suo sistema di valori, il lato più oscuro e più doloroso, per chi ha ancora la capacità di soffrire, che emerge da tutta la vicenda...
Dalla logica che le scorciatoie, qualunque esse siano, sono le vie maestre per cavarsela o affermarsi nella vita (e il precipitato drammatico delle escort d’alto bordo sono le ragazzine che si concedono in cambio di una ricarica telefonica) ai genitori che pubblicamente si lamentano perché le loro figlie non sono state le prescelte nel caravanserraglio sessualmediatico.
La convinzione cioè che la ricchezza e il benessere non si creano, ma vanno solamente intercettate ad ogni costo, con una logica quasi predatoria. I governi prima o poi cambieranno, ma l’opera educativa e culturale da mettere in campo per ricostruire il senso comune di questo Paese che compie 150 anni, sarà un’impresa faticosa e di lunga durata.
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