lunedì 17 gennaio 2011

Cibi adulterati: è via libera grazie alla “taglia-leggi” di Calderoli

Via libera a mozzarelle blu, vino al metanolo, cibi scaduti, mascarpone al botulino, olio adulterato, tanto per citare alcuni esempi del campionario dell’orrore e della frode alimentare riservato ai consumatori, infatti venderli non è più reato. Grazie al ministro leghista Calderoli, da metà dicembre 2010, la legge sulla Tutela degli alimenti numero 283 del 30 aprile 1962 che prevedeva una pena con arresto da tre mesi a un anno o multa fino a 46 mila euro è stata cancellata. E’ questo il risultato della procedura "taglia-leggi" (legge numero 246 del 28 novembre 2005) che prevede la cancellazione di tutte le disposizioni legislative anteriori al primo gennaio 1970, tranne quelle esplicitamente elencate (quella sulla tutela degli alimenti non è nell'elenco ovviamente)...
 

Fino a quando non entrerà in vigore una nuova normativa il vuoto legislativo permetterà a profittatori con abbondante pelo sullo stomaco di scorazzare sui banchi dei supermercati e sulle nostre tavole e di mettere di conseguenza a repentaglio la nostra salute. 

Si tratti di distrazione o di esplicita volontà depenalizzatrice, resta il fatto, singolare ma non troppo, che l’artefice di un simile provvedimento sia un ministro della Lega, sempre in prima fila nella difesa verbale del territorio e delle sue peculiarità nonché di un’alimentazione ispirata a criteri localistici e nei fatti disponibile a dare il via libera giuridico ad ogni sorta di adulterazione alimentare. 

Anche se forse stupirsi è davvero ingenuo: mai, come da quando gli araldi leghisti delle autonomie locali sono ben saldi nel governo centrale, i comuni sono stati penalizzati finanziariamente in modo così pesante vedendo la loro autonomia reale, non quella della retorica comiziante, ridursi sempre di più.

2 commenti: