Per mesi vi abbiamo parlato della scarsa produttività del
Consiglio comunale corsichese tra perdite di tempo, violazioni del regolamento
e così via. Non sappiamo se sia anche un po’ merito nostro o il semplice frutto
di una riflessione collettiva, fatto sta che da qualche tempo le sedute a
Corsico iniziano un’ora prima circa, con una sessione di ‘Question Time’ nella
quale i consiglieri avanzano le proprie interpellanze ed interrogazioni. Per
quanto il nome sia molto poco made in Italy, questo ‘Question time’ è
certamente servito a migliorare la produttività, consentendo ai consiglieri di
presentare le proprie domande senza che si utilizzi il tempo teoricamente
dedicato ai punti all’ordine del giorno e quindi con maggiore tranquillità...
Diciamo comunque che la seduta del Consiglio comunale del 5 giugno (conclusasi
poi nella serata del 6) non è iniziata propriamente nel segno di quest’ultima
parola. In un aula mai così piena, due spinosissime questioni hanno coperto
grossa parte del tempo dedicato alle interpellanze ed agitato fortemente gli
animi. La prima, quella della quale vi abbiamo parlato anche nello scorso
numero, ovvero il teleriscaldamento nel Quartiere Burgo; la seconda, ancor più
delicata riguardante il fondo incentivante ed il trattamento economico dei
dipendenti comunali.
Andiamo con ordine. I fatti relativi al teleriscaldamento
sono noti a tutti ormai e il consigliere Michele
Valastro nella sua interpellanza li ha riassunti chiedendo delucidazioni
sul modus operandi portato avanti
dall’amministrazione. La sindaca Maria
Ferrucci ha risposto in prima persona difendendo la propria giunta che ha
dovuto gestire la questione ereditata dalla precedente amministrazione Graffeo.
Ripercorrendo le vicissitudini tortuose del Collegio tecnico (convocato dalla
giunta) che aveva preso in esame la vicenda, la prima cittadina ha ricordato
che “il Collegio si è espresso
positivamente con 2 voti a favore ed uno contrario” e ha precisato, dopo
che Valastro l’aveva precedentemente ricordato, “che certo il perito che aveva espresso voto negativo era quello del
Comune, ma tale scelta di voto era dovuta alla mancata condivisione di alcuni
metodi di lavoro, non a dissonanze sui contenuti. Ad ogni modo, dopo che il
Collegio si era pronunciato”, ha concluso la sindaca, “noi non potevamo che sottostare alla sua analisi”.
L’altra questione, come dicevamo poco sopra, ha riguardato
invece il trattamento economico dei dipendenti comunali; un trattamento che ha
ricevuto un netto ridimensionamento sin da questo mese, dopo le scelte operate
dall’amministrazione comunale. In aula, per questa ragione erano presenti
innumerevoli lavoratori in segno di protesta, specialmente della Polizia
Locale, il “reparto” che sentirà maggiormente il peso di questi tagli nei
prossimi tempi.
Partiamo dal principio. E’ bene ricordare che c’è stata una lunga trattativa
nel corso degli ultimi sei mesi tra le rsu corsichesi e la giunta comunale: una
trattativa per il contratto integrativo che però non è andata a buon fine. Lo
strappo è avvenuto in modo particolare negli ultimi giorni, quando sono stati
sostanzialmente cancellati quelli che per anni sono stati assoluti capisaldi
nel trattamento economico dei lavoratori di Corsico: con l’eliminazione delle
indennità di particolari responsabilità, la sospensione dei turni casuali e quella
del servizio di reperibilità, il risultato è e sarà quello di un taglio deciso
dello stipendio finale (circa 300€ al mese in media).
Ma quali sono i motivi di questi tagli? Beh, di certo non vogliamo credere ad
un harakiri volontario della giunta corsichese, per di più a due anni esatti
dalle prossime elezioni amministrative. L’assessore Emanuele Schmidt, con un tono piuttosto spossato e che a noi è
sembrato sinceramente dispiaciuto, ha spiegato tecnicamente le ragioni della
scelta, basate principalmente sulla diminuzione del fondo incentivante: “Tale fondo è diviso in due parti: quella
stabile e quella variabile” ha aperto il proprio discorso l’assessore alle
Finanze e al Bilancio, che ha proseguito: “Per
anni si è deciso di utilizzare soldi della parte variabile per pagare delle
indennità che oramai erano a tutti gli effetti fisse. In questo modo, la parte
stabile che richiedeva di essere mantenuta è diventata sempre più grande,
mentre quella variabile è quasi scomparsa: con l’analisi fatta dai Revisori dei
Conti sul nostro Comune, noi ci vediamo costretti e vincolati da loro a
rientrare e quindi una parte del fondo incentivante per mantenere le indennità
non ci potrà più essere”.
Mentre l’assessore Schmidt ha espresso questo concetto,
tanti sono stati i commenti ad alta voce giunti dal pubblico. Commenti che sono
stati fermati come da regolamento dal Presidente del Consiglio Francesco Magisano, che in maniera (sin
troppo) veemente ha intimato con un “Silenzio
o faccio sgomberare l’aula” ai lavoratori presenti in aula. Una frase eccessivamente
dura, pronunciata in un momento di enorme tensione e che ha fatto scoppiare il
putiferio. Agenti della Polizia Locale in divisa hanno pregato agenti in
borghese ad uscire, l’assessore Schmidt è uscito anch’egli dall’aula per
tranquillizzare i dipendenti giustamente inalberati e tanti invece sono stati
gli insulti volati nelle fasi più concitate.
Solo con il susseguirsi delle successive interpellanze e con l’inizio
dell’analisi dei punti all’ordine del giorno, la situazione è tornata alla
normalità.
I problemi, però, certo non si sono risolti. Anche perché, ci dicono alcuni
rappresentanti delle rsu, pare che per i dirigenti comunali il premio di
produttività di 25.000€ invece sia già scattato: non proprio la stessa
situazione vissuta dai lavoratori presenti in aula.
Davide Mamone
La frase della Sindaca in risposta al voto contrario del perito del Comune in merito alle risultanze del collegio tecnico sulle tariffe del teleriscaldamento:
RispondiElimina"...ma tale scelta di voto era dovuta alla mancata condivisione di alcuni metodi di lavoro, non a dissonanze sui contenuti..."
NON CORRISPONDE ALLA REALTA' DEI FATTI.
E lo dimostrano le le 10 pagine di contro-relazione dell'Ing. Turco recepiti dal Comune in data 30 maggio 2012, nelle quali si ritiene congrua una tariffa ben più bassa (87.4 €/MWh) di quella calcolata dal Collegio Tecnico.
Tale perizia, come quella consegnata al Comune dal Comitato Teleriscaldamento il 15 Maggio 2012 (101 pagine) contestavano non solo i metodi, ma soprattutto nel MERITO i contenuti tecnici delle risultanze del collegio tecnico.
Prima di pagare con soldi pubblici decine di migliaia di euro a un Collegio Tecnico che ha commesso palesi errori bisognerebbe almeno leggere le perizie tecniche, o no?