Non riscuote molti plausi dai banchi dell’opposizione (che è tale solo per un voto) il PGT approvato dalla risicatissima maggioranza il 27 settembre con 9 voti favorevoli e 8 contrari. Pesanti critiche vengono dalla lista Raimondo per Assago che contesta l’affermazione del sindaco e dell’assessore all'Urbanistica Pagliuca secondo i quali non è previsto alcun consumo di suolo migliorando anche la mobilità...
Secondo la lista civica di opposizione infatti “Il PGT approvato prevede la vendita di aree di proprietà comunale rese edificabili:
- sull’area di Via Volta (sito inquinato e parzialmente sotto sequestro) si costruiranno case di edilizia convenzionata
- altre due aree libere, in zona industriale, saranno destinate a nuovi capannoni industriali o a scuole professionali o a caserme, malgrado i numerosi immobili sfitti.”
Ma non è tutto, nel comunicato si afferma anche che “Infine, e questo è forse il lato peggiore di questo PGT, si prevede il “recupero” della Cascina Bazzanella che diventerà sostanzialmente un “condominio” che occuperà la totalità della volumetria attuale della cascina (45.000 mt cubi); quindi le stalle, i fienili (anche quelli crollati) diventeranno…. case.
Ciò comporterà un aumento della popolazione di quasi 1000 abitanti (la maggioranza naturalmente presenta stime più al ribasso) che, aggiunti agli altri 1800 abitanti che si stanno insediando nelle lottizzazioni già in corso di edificazione (Bazzana e D4), porterà la popolazione di Assago dagli attuali 8000 abitanti a quasi 11000 residenti.”
Molto dure anche le critiche che vengono dal Partito democratico che sintetizza così le caratteristiche del Piano: “Più cemento - più traffico - meno qualità della vita”, una sorta di contro slogan che ribalta le buone intenzioni manifestate dai muselliani. All’attuale piano il PD risponde con alcune concrete proposte: niente costruzioni in via Volta, mantenimento della Bazzanella come cascina, un bosco al posto di una piscina privata (prevista nel PGT), completamento dell’anello stradale a sud di Milanofiori.
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