venerdì 14 giugno 2013

CESANO BOSCONE - ASCO sulle aperture domenicali: Al Famila STOP alla spesa di domenica






 












 Una notizia a dir poco inattesa giunge dal Veneto. Sicuramente avrà una maggiore ECO nei prossimi giorni. Dopo scioperi, battaglie, sit-in, raccolte firme anche davanti alle chiese con la benedizione delle CEI sulle aperture domenicali della GDO è arrivato il primo strappo. I fratelli Cestaro del gruppo Famila terranno le saracinesche abbassate in tutti i pdv ad eccezione di quelli presenti nelle zone turistiche. Hanno, inoltre, lanciato il progetto OPERAZIONE BUONA DOMENICA...


«Non è pensabile - hanno affermato i fratelli Cestaro - continuare a considerare la domenica come un'altra semplice giornata di lavoro. La nostra vita è fatta di momenti diversi, ognuno dei quali ha pari dignità ed importanza e per questo siamo convinti che i nostri collaboratori debbano poter trascorrere tempo con le loro famiglie, i loro figli e, soprattutto, nelle comunità nelle quali vivono che in questo momento hanno bisogno del contributo di tutti . Solo così possiamo chiedere a loro il massimo per i nostri clienti».

Musica per le orecchie di chi fino ad oggi ha fatto e continua a fare delle aperture domenicali una guerra da portare in Parlamento.
La Confesercenti, infatti, con l'iniziativa “Liberaladomenica” a cui hanno dato la loro adesione Cgil, Cisl e Uil, associazioni di consumatori, la Conferenza episcopale italiana, sono impegnate da mesi per raccogliere firme in tutta Italia. Per tutti l'obiettivo è l'abrogazione dell'articolo 32 cosiddetto “Salva Italia” che ha portato alla totale liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali.
Tutti gli attori della vicenda vorrebbero riportare le competenze alle Regioni e ai comuni di competenza.

«Un po' di saggezza - ha dichiarato Nicola Pignataro dell'ASCO Cesano Boscone - mi auguro vivamente che l'esempio del Famila venga presto seguito da altre catene commerciali che affollano i nostri territori.
Gli studi effettuati in questi mesi, dai diversi organi competenti, parlano chiaro: non ci sono state grandi assunzioni. Il personale, in particolare le donne, sono costrette a turni massacranti e per quanto riguarda gli introiti...beh.. la domenica non porta nulla di più visto che gli acquisti si spalmano sul resto della settimana. ASCO ha più volte spiegato i motivi per i quali le aperture domenicali siano devastanti sul nostro territorio, sia dal punto di vista sociale, sia per quanto concerne la brutalizzazione dell'economia di vicinato e non per ultimo per l'impatto ambientale. Basti pensare che la UNICOMM Veneta ha calcolato che le aperture domenicali dei Famila producono circa 3.000 tonnellate di CO2, che per essere assorbite necessiterebbero di oltre 18.000 alberi. Vogliamo pensare a quanta C02 sia prodotta sulla sola S.S Vigevanese e quante decine di migliaia di alberi andrebbero piantati?
Il nostro plauso ai fratelli Cestaro».

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